Taxolo

Taxolo

 

Il taxolo si usa nella cura del cancro al seno, del polmone e dell’ovaio.

Si usa anche nella terapia del sarcoma di Kaposi collegato all’AIDS

 

Che cos’è il taxolo?

Il taxolo disturba la creazione di certe strutture cellulari, i microtubuli, alterando così le capacità di sviluppo della cellula e frenando la proliferazione degli elementi tumorali nell’organismo.

 

Come si prende il taxolo?

Il taxolo si assume solo tramite iniezioni direttamente in vena.

 

Effetti collaterali del taxolo

La terapia con taxolo può incrementare il pericolo di infezioni ed emorragie.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

male, gonfiore, arrossamenti o alterazione del colore della cute sulla zona di iniezione

dolori muscolari o articolari

leggera nausea, vomito, diarrea

caduta dei capelli

 

È meglio avvertire un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

battito cardiaco rallentato

convulsioni

pallore, lividi o emorragie, stanchezza inusuale

febbre, brividi, dolori, sintomi simil influenzali

placche bianche o vesciche all’interno della bocca o sulle labbra

intorpidimento, pizzicore o dolore bruciante a mani o piedi

incremento della pressione del sangue

calore o arrossamenti sotto alla cute

 

Avvertenze

Prima di cominciare la terapia è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a medicinali (nello specifico al paclitaxel o farmaci che contengono olio di ricino poliossietilato) o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi

se si soffre (o si ha sofferto) di patologie epatiche o cardiache

in presenza di sistema immunitario molto debole

in presenza di gravidanza o allattamento

Temazepam

Temazepam

 

Il temazepam si usa soprattutto contro i disturbi di insonnia. Per esempio può favorire il sonno o evitare di risvegliarsi mentre si dorme.

Che cos’è il temazepam?

 

Si tratta di una benzodiazepina. Opera su molecole celebrali che, se non in equilibrio, possono provocare insonnia.

 

Come si prende il temazepam?

Il temazepam si prende per bocca immediatamente prima di dormire.

 

Effetti collaterali riconosciuti

Tra gli eventuali effetti collaterali del temazepam troviamo anche:

sonnolenza

amnesie o smemoratezza

debolezza muscolare, carenza di equilibrio o di coordinazione

intorpidimenti, bruciore, male o pizzicori

dolore alla testa, vista appannata, depressione

nervosismo, eccitazione o irritabilità

nausea, vomito o disturbi allo stomaco

secchezza della bocca, crescita della sete

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

respiro debole o superficiale

battito cardiaco accelerato o pesante

confusione, difficoltà ad articolare le parole, pensieri o comportamenti inusuali

allucinazioni, agitazione, aggressività

istinti suicidi o autolesionisti

movimenti incontrollabili dei muscoli di occhi, lingua, mascella o collo

pallore, lividi o emorragie, stanchezza inusuale

febbre, brividi, dolori o sintomi simil influenzali

problemi di minzione

nausea, dolore allo stomaco, febbriciattola, calo dell’appetito, urine scure, feci color argilla, ittero.

 

Avvertenze

Prendere il temazepam non è indicato durante la gestazione e prima del compimento dei 18 anni di età.

Prima di cominciare la terapia è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a medicinali (nello specifico ad altre benzodiazepine) o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico fluvoxamina, itraconazolo, ketoconazolo e nefazodone

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi respiratori, glaucoma, patologie epatiche o renali, miastenia gravis, depressione

in presenza di istinti suicidi

in presenza di dipendenza da droghe o alcol

in presenza di gravidanza o allattamento

Il medicinale può provocare sonnolenza e dipendenza, non si deve mai prendere combinato con alcolici o farmaci che a loro volta possono provocare sonnolenza.

Tetrabenazina

Tetrabenazina

 

La tetrabenazina si usa nella cura dei movimenti involontari collegati alla corea di Hungtington.

 

Che cos’è la tetrabenazina?

La tetrabenazina minimizza i livelli cerebrali di certe molecole, compresi quelli di dopamina, noradrenalina e serotonina. Il suo preciso meccanismo di funzionamento però non si conosce del tutto.

 

Come si prende la tetrabenazina?

La tetrabenazina viene somministrata per via orale.

 

Effetti collaterali del tetrabenazina

Prendere la tetrabenazina può provocare la sindrome neurolettica maligna. Può anche venire collegata alla comparsa di movimenti incontrollati e accrescere il livello di prolattina nel sangue.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

diminuzione dell’appetito

capogiri

sonnolenza

nausea

stanchezza

insonnia

vomito

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

svenimenti

battito cardiaco accelerato o irregolare

febbre

incremento della sudorazione

incremento della tosse o tosse strana

nuovi problemi muscolari o peggioramento di quelli preesistenti

movimenti involontari di viso, bocca, mascelle o lingua

problemi psicologici o del comportamento (nuovi o aggravati)

disturbi di insonnia persistenti

nausea o vomito gravi

capogiri gravi o continui

fiato corto

istinti suicidi

problemi a parlare o a deglutire

problemi di minzione

lividi o emorragie

disturbi alla vista.

 

Avvertenze

La tetrabenazina non è indicata in presenza di pensieri suicidi, depressione non curata o non monitorata dai medicinali, diminuzione della funzionalità epatica, sindrome del QT lungo o battito cardiaco irregolare. Non dovrebbe neanche essere presa in combinazione con certi medicinali che possono influire sulla funzionalità cardiaca, tipo certi antibiotici, certi antiaritmici e certi medicinali per disturbi psicologici o problemi dell’umore, o se nei 20 giorni prima sono stati presi MAO inibitori o reserpina.

La tetrabenazina può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi, principalmente se presi con alcolici o altri farmaci. Inoltre i capogiri collegati alla sua assunzione possono aggravarsi con temperature alte, l’attività fisica e la febbre.

 

Prima di cominciare la terapia è fondamentale avvertire sempre il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico antibiotici, medicinali contro irregolarità del battito cardiaco, medicinali per disturbi comportamentali o psichiatrici, duloxetina, fluoxetina, medicinali neurolettici, paroxetina, reserpina, sertralina, terbinafina e MAO inibitori

se si soffre (o si ha sofferto) di depressione, istinti suicidi, disturbi psicologici o problemi dell’umore, patologie cardiache, squilibri elettrolitici (per esempio mancanza di potassio o magnesio nel sangue) o ridotto metabolismo del CYP2D6

in presenza di infarto recente

in presenza di gravidanza o allattamento

Ticagrelor

Ticagrelor

 

Il ticagrelor si usa per minimizzare il pericolo di ictus, infarto o morte in soggetti che hanno avuto un infarto o che soffrono di angina.

 

Che cos’è il ticagrelor?

Si tratta di un inibitore dell’aggregazione delle piastrine. Opera frenando o arrestando l’adesione delle piastrine alle pareti dei vasi sanguigni o ai tessuti lesi.

 

Come si prende il ticagrelor?

Il ticagrelor si prende in combinazione con l’aspirina. Si prende per bocca in forma di pastiglie.

 

Effetti collaterali del ticagrelor

Prendere la ticagrelor può facilitare la comparsa di lividi.

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione o male al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

raucedine inusuale

emorragie oculari

svenimenti

battito cardiaco rallentato, accelerato o irregolare

senso di avere la testa leggera

macchie violacee sulla cute

fiato corto

sintomi di ictus

sintomi di emorragie in corso

 

Avvertenze

Il ticagrelor non si deve prendere in presenza di emorragie in corso, se si ha mai avuto a che fare con emorragie cerebrali e se si soffre di seri disturbi al fegato. Non è neanche indicato a chi prende certi antifungini azolici, carbamazepina, dexametasone, alcuni macrolidi, nefazodone, fenobarbital, fenitoina, certi inibitori della proteasi, rifampicina o telitromicina.

 

Prima di cominciare la cura è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico altri medicinali per prevenire o curare i coaguli ematici, anticoagulanti, inibitori diretti della trombina, Fans, rivarobaxan, salicilati, antifungini azolici, macrolidi, nefazodone, inibitori della proteasi, telitromicina, carbamazepina, dexametazone, efavirenz, idantoine, fenobarbital, primidone, rifamicine, iperico, digossina, lovastatina e simvastatina

in presenza di assunzione di medicinali per sciogliere coaguli ematici entro 24 ore dalla terapia con ticagrelor

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi ai reni, ai polmoni o respiratori, emorragie gastrointestinali e problemi emorragici in generale, ulcere, polipi all’intestino, anomalie del battito cardiaco, disturbi di coagulazione, ictus, artrite gottosa o livelli alti di acido urico nel sangue

in presenza di svenimenti collegati a rallentamento del battito cardiaco in mancanza di un pacemaker permanente

se si hanno in programma interventi chirurgici o procedure dentistiche

in presenza di dialisi

in presenza di gravidanza o allattamento

 

È meglio avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di ticagrelor.

Tiopentale

Tiopentale

 

Il Tiopentale si usa per provocare sonnolenza o addormentamento prima di un intervento chirurgico o di certe procedure mediche.

Viene anche usato come anticonvulsivante.

 

Che cos’è il Tiopentale?

Si tratta di un barbiturico. Opera diminuendo l’attività del sistema nervoso centrale, provocando così una leggera sedazione o, a dosi più ingenti, l’addormentamento.

 

Come si prende il Tiopentale?

Il Tiopentale viene dato direttamente dal dottore tramite iniezione in vena o per via rettale.

 

Effetti collaterali del Tiopentale

Tra gli eventuali effetti collaterali del tiopentale troviamo anche:

perdita della coordinazione

capogiri

senso di avere la testa leggera

 

È fondamentale avvertire immediatamente il dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

gonfiore di bocca, viso, lingua e labbra

battito cardiaco accelerato o irregolare

febbre

allucinazioni

gravi capogiri

respiro molto lento

 

Avvertenze

Il Tiopentale non si deve dare a chi è affetto da porfiria e a chi prende sodio oxibato. Altera anche le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi.

 

Prima di prenderlo è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale (nello specifico i sulfamidici) o cibo

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, rammetando di menzionare nello specifico MAO inibitori, probenecid, sodio oxibato, aminofillina, betabloccanti, clozapina, corticosteroidi, doxiciclina, estrogeni, griseofulvina, metronidazolo, narcotici, contraccettivi orali, fenitoina, chinidina, teofillina, acido valproico e zimelidina

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi epatici, renali, polmonari, respiratori o cardiaci, pressione bassa, problemi ai surreni, asma, miastenia gravis, disturbi alla tiroide, crescita della pressione intracranica, depressione, comportamenti suicidi o dipendenza da sostanze

nell’eventualità di gravidanza o allattamento

Tiotropio

Tiotropio

 

Il tiotropio si usa nella terapia dei sintomi della broncopneumopatia cronica ostruttiva, tipo bronchite ed enfisema.

 

Che cos’è il tiotropio?

Il tiotropio opera dilatando le vie respiratorie per migliorare la respirazione.

 

Come si prende il tiotropio?

Il tiotropio si prende per via inalatoria, anche in forma di aerosol.

 

Effetti collaterali del tiotropio

Il tiotropio può provocare repentini disturbi respiratori immediatamente dopo averlo preso.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

costipazione

secchezza della bocca

indigestione

irritazione al naso o alla gola

naso che cola

 

È fondamentale avvertire immediatamente un medico in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione o male al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

raucedine inusuale

minzione difficile o dolorosa

male o fastidio agli occhi

battito cardiaco accelerato o irregolare

irritazione, male o macchie bianche in bocca o sulla lingua

nuovi disturbi respiratori o peggioramento di quelli preesistenti

occhi rossi

irritazione a naso o gola intenso o continuo

disturbi alla vista

respiro sibilante

 

Controindicazioni e avvertenze

Il tiotropio non è indicato in presenza di assunzione di medicinali anticolinergici.

Prendere il medicinale può alterare la capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi; questo effetto può aggravarsi consumando alcolici e certi farmaci.

 

Prima di prendere il tiotropio è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale (nello specifico all’atropina), a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico medicinali anticolinergici

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi di minzione, ipertrofia prostatica, ostruzione della vescica, glaucoma o disturbi renali

in presenza di disturbi respiratori improvvisi o incremento delle difficoltà respiratorie esistenti

in presenza di gravidanza o di allattamento

Tizanidina

Tizanidina

 

La tizanidina si usa soprattutto per curare la spasticità rilassando temporaneamente il tono muscolare.

 

Che cos’è la tizanidina?

La tizanidina opera fermando gli impulsi nervosi che inviano i segnali di dolore verso il cervello.

 

Come si prende la tizanidina?

La tizanidina si prende per bocca in forma di pastiglie o capsule.

Effetti collaterali della tizanidina

La tizanidina può ledere il fegato.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

sonnolenza o capogiri

ansia o nervosismo

intorpidimenti o pizzicori

dolore allo stomaco, diarrea, costipazione, vomito

febbre

secchezza della bocca

debolezza muscolare, dolore alla schiena

incremento del tono muscolare o degli spasmi

sudorazione o rash cutaneo

 

È meglio avvertire immediatamente un medico in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

sensp di avere la testa leggera, svenimenti, rallentamento del battito cardiaco

allucinazioni, confusione, pensieri o comportamenti inusuali

nausea, dolore allo stomaco, febbriciattola, perdita dell’appetito, urine scure, feci color argilla, ittero

bruciore o male durante la minzione.

 

Avvertenze

La tizanidina è un medicinale dall’azione veloce che deve bisogna prendere solamente quando le attività giornaliere richiedono di alleggerire gli spasmi muscolari. Non bisogna mai prenderne più di 3 dosi al dì. Inoltre, bisogna rammentare che rimpiazzare la tipologia di formulazione o cambiare la maniera di prenderlo può condurre all’incremento degli effetti avversi o a diminuzione dell’efficacia del medicinale.

La terapia non è indicata in presenza di assunzione di fluvoxamina o ciprofloxacina.

In certe situazioni minimizzare il tono muscolare può porre a rischio l’incolumità individuale. Non si deve neanche scordare che certi medicinali, tipo altri miorilassanti o i narcotici, così come gli alcolici, possono incrementare la sonnolenza provocata dalla tiazinadina.

L’assunzione del medicinale può alterare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi, invece l’interruzione della terapia può condurre alla comparsa dei sintomi di un’astinenza.

 

Prima di prendere tizanidina è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico aciclovir, cimetidina, famotidina, ticlopidina, zileuton, pillola contraccettiva, antibiotici, medicinali per la pressione elevata o farmaci per le anomalie del ritmo cardiaco

se si soffre (o si ha sofferto) di patologie epatiche o renali, pressione elevata o bassa o prolungamento dell’intervallo QT

nell’eventualità di gravidanza o di allattamento

Tobramicina

Tobramicina

 

La tobramicina si usa per curare gravi infezioni batteriche polmonari.

Viene utilizzata anche nella terapia di infezioni dei seni paranasali.

 

Che cos’è la tobramicina?

La tobramicina elimina i batteri sensibili alla sua azione (Gram-negativi, principalmente specie di Pseudomonas) bloccando la sintesi delle loro proteine.

 

Come si prende la tobramicina?

La tobramicina si può prendere tramite iniezioni o inalazione.

 

Effetti collaterali della tobramicina

Prenderla a lungo o in maniera reiterata può provocare una nuova infezione.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

diarrea

dolore alla testa

nausea

vomito

dolore, gonfiore o arrossamenti sulla zona di iniezione

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

goffaggine o difficoltà di coordinazione

confusione

disturbi di udito

minzione diminuita

capogiri o senso di avere la testa leggera

senso di movimento

febbre, brividi o dolore alla gola continuo

debolezza muscolare

intorpidimenti o pizzicore

cute arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama

rumori nelle orecchie

convulsioni

diarrea seria o continua

male o crampi allo stomaco

lividi o emorragie

perdite o irritazioni vaginali

 

Avvertenze

Prendere la tobramicina non è indicato in presenza di terapia con acido etacrinico, furosemide, mannitolo, urea o medicinali che possono ledere reni, sistema nervoso o udito.

 

Prima di prendere tobramicina è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali (nello specifico ad antibiotici aminoglicosidici), sostanze (nello specifico ai solfiti) o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico cefaloridina o altre cefalosporine, cisplatino, colistina, ciclosporine, fludarabina, diuretici dell’ansa, metossiflurano, nitrisuree, Fans, polimixina B, vancomicina, viomicina, beta-lattamici e miorilassanti

se si soffre (o si ha sofferto) di miastenia gravis, Parkinson, disturbi d’udito o ai nervi o problemi renali

in presenza di ustioni serie o estese

in presenza di disidratazione

nell’eventualità di gravidanza o allattamento

Durante la terapia si consiglia di bere molto. Bisogna sempre avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di tobramicina.

Tolazamide

Tolazamide

 

La tolazamide si usa insieme alla dieta e all’attività fisica per curare il diabete di tipo 2.

 

Che cos’è la tolazamide?

La tolazamide facilita il rilascio di insulina da parte del pancreas. In questa maniera supporta il controllo del livello degli zuccheri nel sangue.

 

Come si prende la tolazamide?

La tolazamide si prende per bocca, in forma di pastiglie, da sola o in combinazione con altri medicinali antidiabetici.

 

Effetti collaterali della tolazamide

La tolazamide può provocare ipoglicemia, principèalmente dopo un esercizio intenso o prolungato, se si saltano i pasti o se si consumano alcolici. Inoltre può accrescere il pericolo di morte a ragione di patologie cardiovascolari e può accrescere la sensibilità della cute al sole.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

senso di avere lo stomaco pieno

nausea

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

arrossamenti

capogiri

confusione

urine scure

svenimenti

febbre, brividi o dolore alla gola continuo

battito cardiaco irregolare

ipoglicemia

disturbi alla vista

emorragie o lividi

stanchezza o debolezza inusuali

ittero

 

Avvertenze

La tolazamide non è indicata in caso di gravi complicazioni del diabete (tipo la chetoacidosi diabetica o il coma diabetico), di ustioni di grado moderato-grave o acidosi.

La tolazamide può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi, principalmente se presa in combinazione con alcolici o con altri farmaci. Inoltre, i capogiri collegati alla sua assunzione possono aggravarsi con le temperature alte, l’attività fisica e la febbre.

 

Prima di prendere tolazamide è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali (nello specifico a sulfamidici), sostanze o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico betabloccanti, ACE inibitori, anticoagulanti, antifungini azolici, cloramfenicolo, clofibrato, fenfluramina, insulina, MAO inibitori, Fans, fenilbutazone, probenecid, chinoloni, salicilati, sulfamidici, calcio antagonisti, corticosteroidi, decongestionanti, diazossido, diuretici, estrogeni, contraccettivi ormonali, isoniazide, niacina, fenotiazine, fenitoina, rifamicine, medicinali per la tiroide, e gemfibrozil

se si soffre (o si ha sofferto) di patologie epatiche, renali, cardiaci, gastrointestinali o alla tiroide, diabete di tipo 1, gravi infezioni, intensa diarrea, acidosi, gravi traumi, disturbi ormonali o bassi livelli di sodio nel sangue

in presenza di cattivo stato di salute

in presenza di febbre elevata

in presenza di intervento chirurgico programmato

se si consumano alcolici

in presenza di malnutrizione

in presenza di gravidanza o allattamento

È anche meglio avvertire i dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di tolazamide.

Tolvaptan

Tolvaptan

 

Il tolvaptan si usa per curare certi casi di mancanza di sodio nel sangue.

 

Che cos’è il tolvaptan?

Il tolvaptan opera accrescendo l’eliminazione dei fluidi corporei. Per farlo opera su certi recettori dell’ormone vasopressina.

L’opera del tolvaptan favorisce la normalizzazione dei livelli di sodio nel sangue.

 

Come si prende il tolvaptan?

Il tolvaptan si prende per bocca in forma di pastiglie.

 

Effetti collaterali del tolvaptan

Il tolvaptan può provocare disturbi renali e accrescere i livelli di zuccheri nel sangue.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

stitichezza

diminuzione dell’appetito

secchezza della bocca

incremento della minzione

nausea

debolezza

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazioneo di oppressione o male al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

feci scure

sangue nelle feci

male, gonfiore, arrossamenti o sensibilità a gambe o polpacci

confusione

sangue nell’espettorato

urine scure

diminuzione della minzione

svenimenti

febbre

battito cardiaco irregolare

mutamenti d’umore o disturbi psicologici

convulsioni

capogiri, vomito, nausea o diarrea gravi o continui

dolore o debolezza muscolare gravi o continui

fiato corto

problemi a parlare

indolenza

incremento degli zuccheri nel sangue

problemi di deglutizione

movimenti muscolari incontrollati

emorragie o lividi

sonnolenza

disturbi alla vista

vomito che sembra caffè

debolezza a gambe o braccia

 

Avvertenze

Il tolvaptan può non essere indicato in presenza di compromissione del senso della sete, di ipovolemia o bassi livelli di fluidi corporei, capogiri, svenimenti, malfunzionamento dei reni e disturbi epatici o di minzione.

Non si deve neanche prendere in combinazione con aprepitant, claritromicina, cobicistat, desmopressina, diltiazem, eritromicina, fluconazolo, fosaprepitant, itraconazolo, ketoconazolo, nefazodone, prosaconazolo, inbitori della proteasi, telitromicina, troleandomicina o verapamil, e durante la cura bisogna evitare di consumare pompelmo o il suo succo.

 

Prima della terapia è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico ACE inibitori, bloccanti del recettore per l’angiotensina, diuretici, aprepitant, antifungini azolici, claritromicina, cobicistat, ciclosporine, diltiazem, eritromicina, fosaprepitant, nefazodone, inibitori della proteasi, telitromicina, troleandomicina, verapamil, carbamazepina, idantoine, fenobarbital, primidone, rifamicine, iperico, digossina o desmopressina

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi al fegato o ai reni, potassio elevato nel sangue, ipotensione, diabete o ipovolemia

in presenza di dialisi

in presenza di disidratazione

in presenza di malnutrizione

in presenza di abuso di alcolici o dipendenza da alcol

in presenza di gravidanza o di allattamento

Topiramato

Topiramato

 

Il topiramato si usa come anticonvulsivante e per prevenire gli attacchi di emicrania.

 

Che cos’è il topiramato?

Il topiramato opera influendo su numerose molecole esistenti nel cervello. In questa maniera minimizza l’attività cerebrale che conduce alle convulsioni e previene gli attacchi di emicrania.

 

Come si prende il topiramato?

Il topiramato si prende per bocca. L’assunzione deve venire combinata a quella di abbondanti quantità di liquidi e anche a quella di altri medicinali.

 

Effetti collaterali del topiramato

Il topiramato può far crescere l’acidosi metabolica. Inoltre può incrementare i livelli di ammonio nel sangue, diminuire l’efficacia dei contraccettivi ormonali e promuovere seri disturbi alla vista.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

stitichezza

diarrea

capogiri

sonnolenza

secchezza della bocca

vampate

dolore alla testa

calo dell’appetito

nausea

nervosismo

dolori o disturbi allo stomaco

infezioni delle vie respiratorie

alterazioni del gusto

stanchezza

insonnia

debolezza

perdita di peso

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

male alle ossa

bruciore, intorpidimenti o pizzicore

confusione

coordinazione diminuita

minzione diminuita o dolorosa

febbre, brividi o tosse o dolore alla gola continui

perdita di coscienza

disturbi di memoria

cambiamenti del ciclo mestruale

dolori, crampi o debolezza muscolari o articolari

disturbi psicologici o d’umore

alterazioni del comportamento

cute arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama

acufeni

sonnolenza intensa o continua

intensi dolori a stomaco, a un fianco o alla schiena

forte diminuzione di peso

disturbi a parlare

torpore

istinti suicidi

emorragie

tremori

problemi di concentrazione

disturbi a camminare

movimenti degli occhi inusuali

 

Avvertenze

Il topiramato non è indicato nell’eventualità in cui si prenda metformina e allo stesso tempo si soffra di acidosi metabolica.

La terapia può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi; l’effetto può aggravarsi consumando alcolici, che non è consigliato durante l’assunzione del medicinale e altri farmaci.

Inoltre il topiramato può far diminuire la sudorazione, conducendo (principalmente nei bambini) alla crescita della temperatura corporea. Il pericolo che questo succeda è più alto al caldo o durante l’esercizio intenso.

Topotecano

Topotecano

 

Il Topotecano si usa soprattutto nella cura di certe forme di tumore all’ovaio e del polmone che non reagiscono bene ad altri trattamenti.

Si usa anche nella cura del cancro cervicale inoperabile o non curabile con la radioterapia.

 

Che cos’è il Topotecano?

Il Topotecano opera bloccando la riproduzione del DNA delle cellule tumorali.

 

Come si prende il Topotecano?

Il Topotecano si prende mediante iniezioni in vena.

 

Effetti collaterali del Topotecano

Il topotecano può provocare seri disturbi al sangue e al midollo osseo.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

costipazione

diarrea

affaticamento

caduta dei capelli

caduta dell’appetito

nausea

dolore allo stomaco

stanchezza

vomito

debolezza

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

cianosi o pallore di unghie e cute

febbre, brividi o dolore alla gola continuo

minzione dolorosa o bruciante

tosse severa o continua

dolori, arrossamenti o gonfiori gravi o continui sulla zona di iniezione

dolore allo di stomaco o crampi seri o continui

debolezza o stanchezza gravi o continui

fiato corto

lividi o emorragie

ittero

 

Avvertenze

Durante la cura è meglio evitare il contatto con persone alle prese con infezioni (anche un semplice raffreddore), perché il medicinale può minimizzare la capacità di ostacolarle. Inoltre è meglio provocare a evitare traumi e ferite a ragione della possibile diminuzione delle piastrine collegata alla cura.

Prima di una cura con topotecano è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaco, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico farmaci pericolosi per i polmoni, carboplatino, cisplatino, G-CSF o altri farmaci antineoplastici e idantoine

se si sta facendo una cura desensibilizzante per l’allergia agli insetti

nel caso in cui si soffra (o si abbia sofferto) di disturbi al midollo osseo, al sangue o alle piastrine o patologie renali o polmonari

in presenza di esposizione a radiazioni a livello del petto

in presenza di recenti vaccinazioni con vaccini vivi

nell’eventualità di gravidanza o allattamento al seno

Torsemide

Torsemide

 

La Torsemide si usa per curare l’edema (gonfiore) collegato a scompensi cardiaci, renali o epatici. Si usa anche in situazioni distinte da un eccesso di acqua nell’organismo.

Qualche volta, anche in combinazione con altri medicinali, si usa nella terapia della pressione elevata.

 

Che cos’è la Torsemide?

Si tratta di un diuretico. Opera incitando i reni ad eliminare quantità più alte di elettroliti (nello specifico di sali di sodio e di potassio) e di acqua.

 

Come si prende la Torsemide?

La Torsemide si può prendere per bocca o direttamente in vena.

 

Effetti collaterali della Torsemide

Tra gli eventuali effetti collaterali della torsemide troviamo anche:

costipazione

capogiri o percezione di avere la testa leggera

incremento della minzione

dolore alla testa

crescita della tosse

infezione nasale

nausea

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

diarrea

mali al petto

secchezza della bocca o sete insolita

febbre, brividi o dolore alla gola continui

perdita dell’udito o acufeni

perdita dell’appetito

mali o crampi muscolari

battito cardiaco accelerato o irregolare

sanguinamenti dal retto

cute arrossata, gonfia, con vesciche o desquamante

irrequietezza

lividi o emorragie

stanchezza o debolezza

vomito

 

Avvertenze

In presenza di assunzione di colestiramina, la Torsemide si deve prendere almeno a 4 ore di distanza. Durante la cura con torsemide è anche meglio evitare di consumare liquirizia o ginseng coreano.

La Torsemide può alterare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi e provocare capogiri quando ci si alza da posizione sdraiata. Questi effetti collaterali possono aggravarsi con il consumo di alcolici, certi medicinali, temperature alte, attività fisica o esercizio. Inoltre il medicinale può incrementare la sensibilità della cute ai raggi solari.

Prima di una cura con torsemide è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico aminoglicosidi, cisplatino, Fans, probenecid, cloralio idrato, digitale, litio, suramina, medicinali per la pressione elevata

se si sta affrontando una cura desensibilizzante per l’allergia agli insetti

nel caso in cui si soffra (o si abbia sofferto) di accumulo di liquidi nell’addome, disturbi all’udito, diabete mellito, disturbi di minzione, livelli alti di acido urico nelle urine, patologie del sangue, patologie renali, lupus, infarto, disidratazione, patologie epatiche o scompenso cardiaco

in presenza di gravidanza o allattamento al seno

È anche necessario avvertire dottori, chirurghi e dentisti di terapie con torsemide in corso.

Tramadolo

Tramadolo

 

Il tramadolo si usa per curare il dolore di entità grave-moderata.

 

Che cos’è il tramadolo?

Si tratta di un analgesico. Opera alterando i livelli di noradrenalina e serotonina nel cervello.

 

Come si prende il tramadolo?

Il tramadolo si prende per bocca, di solito in forma di pastiglie a rilascio immediato o prolungato.

 

Effetti collaterali del tramadolo

Il tramadolo può frenare o bloccare il respiro e provocare convulsioni.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

dolore alla testa, capogiri, sonnolenza, stanchezza

stitichezza, diarrea, nausea, vomito, dolore allo stomaco

nervosismo o ansia

prurito, sudorazione e arrossamenti

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash gravi

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

convulsioni

respiro debole o superficiale

livelli alti di serotonina

 

Avvertenze

Il tramadolo non si deve prendere a breve distanza da alcolici, sedativi, tranquillanti o narcotici.

La terapia può provocare dipendenza.

Prima di prendere tramadolo è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico sedativi, tranquillanti, narcotici, medicinali contro emicrania, spasmi muscolari, depressione, patologie psichiatriche, nausea o vomito

se si soffre (o si ha sofferto) di asma o disturbi respiratori, blocchi gastrointestinali, patologie metaboliche, epatiche o renali o disturbi allo stomaco

in presenza di consumo di alcolici

in presenza di storia di abuso di alcolici o droghe

in presenza di gravidanza o di allattamento

Trandolapril

Trandolapril

 

Il Trandolapril si uso, da solo o combinato con altri medicinali, per curare la pressione elevata.

Qualche volte si consiglia anche in presenza di scompenso cardiaco o per favorire le possibilità di sopravvivenza in certi casi di infarto.

 

Che cos’è il Trandolapril?

Si tratta di un ACE inibitore. Opera facilitando il rilassamento dei vasi sanguigni, e favorisce così l’abbassamento della pressione.

 

Come si prende il Trandolapril?

Di solito il Trandolapril si prende per bocca in forma di pastiglie.

 

Effetti collaterali del Trandolapril

Il Trandolapril è rischioso per il feto, che può essere leso o anche perire dopo che la madre ha preso il medicinale.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

tosse

diarrea

capogiri

disturbi di stomaco

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

raucedine

male al petto, alla mascella o a un braccio

diminuzione della minzione

battito cardiaco accelerato, rallentato o irregolare

male, debolezza o crampi muscolari

stato confusionale

debolezza a una sola parte del corpo

cute rossa, gonfia, con vesciche o che si desquama

fiato corto

problemi a parlare

dolore allo stomaco

nausea o vomito repentini o seri

gonfiore a mani, caviglie o piedi

febbre, brividi, dolore alla gola o altri sintomi di un’infezione in corso

disturbi epatici (urine scure, perdita dell’appetito, feci pallide, grave o continuo dolore allo stomaco, ittero)

pressione bassa

sudorazione eccessiva

disturbi alla vista

 

Controindicazioni e avvertenze

Il Trandolapril può alterare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi e provocare capogiri quando ci si alza da posizione sdraiata. Questi effetti collaterali possono aggravarsi da alcolici, da certi medicinali, da temperature alte, dall’attività fisica o dall’esercizio.

Prima della somministrazione di trandolapril è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale (nello specifico ad altri ACE inibitori) o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico everolimus, sirolimus, diuretici, supplementi a base di potassio, aliskiren, inibitori del recettore dell’angiotensina, insulina, sulfonilurea o altri medicinali contro il diabete, medicinali a base di oro, Fans, litio e tiopurine

se si sta facendo una cura desensibilizzante per l’allergia agli insetti

nel caso in cui si soffra (o si abbia sofferto) di angioedema, disturbi cardiovascolari, problemi del midollo osseo, diabete, patologie renali o epatiche, ictus, patologie autoimmuni, disidratazione, ipovolemia, livelli alti di potassio o bassi di calcio nel sangue

in presenza di infarto recente

in presenza di trapianto di rene

se si fa una dieta a basso contenuto di sale

in presenza di dialisi o di aferesi

in presenza di un intervento chirurgico che ha bisogno di anestesia

in presenza di gravidanza o allattamento al seno

È anche necessario avvertire dottori, chirurghi e dentisti di cure con Trandolapril in corso.

Triamcinolone

Triamcinolone

 

Il Triamcinolone si può usare per curare numerose diverse condizioni, dalle allergie ai problemi dermatologici, passando per le patologie reumatiche, la colite ulcerosa, la psoriasi e certe patologie dell’apparato respiratorio.

 

Che cos’è il Triamcinolone?

Si tratta di un corticosteroide. Opera prevenendo il rilascio di molecole che provocano infiammazione.

 

Come si prende il Triamcinolone?

In base alla malattia da curare il Triamcinolone si può prendere per bocca, tramite inalazione o mediante iniezioni (intrarticolari, intrasinoviali o sottocutanee).

 

Se il dottore lo ritiene necessario la posologia può essere cambiata durante il corso della terapia.

 

Effetti collaterali del Triamcinolone

I corticosteroidi possono debilitare il sistema immunitario, incrementando il rischio di infezioni.

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

disturbi alla vista

gonfiori, rapida crescita di peso, fiato corto

grave depressione, pensieri o comportamenti strani, convulsioni

sangue nelle feci o nell’espettorato

pancreatite

bassi livelli di potassio

pressione elevata

 

Eventuali effetti collaterali meno gravi sono:

insonnia

sbalzi d’umore

acne, cute secca o sottile, lividi o decolorazione della pelle

rallentamento della guarigione delle ferite

incremento della sudorazione

dolore alla testa, dolore allo stomaco, gonfiori

debolezza muscolare

accumulo di grasso su braccia, gambe, viso, collo, seno e vita

 

Avvertenze

Durante la terapia con triamcinolone è meglio evitare il contatto con soggetti malati. Si sconsiglia anche di fare dei vaccinazioni con vaccini “vivi”.

Prima di cominciare a prendere il medicinale è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico aspirina, diuretici, anticoagulanti, ciclosporina, insulina o antidiabetici, ketoconazolo, rifampicina e anticonvulsivanti

nel caso in cui si soffra (o si abbia sofferto) di patolgie epatiche, renali o alla tiroide, diabete, malaria, tubercolosi, osteoporosi, problemi muscolari, glaucoma, cataratta, herpes oftalmico, ulcere gastriche, colite ulcerosa, diverticolite, depressione, patologie psichiatriche, scompenso cardiaco congestizio o pressione elevata

in presenza di gravidanza o allattamento al seno

La terapia con Triamcinolone non si deve mai smettere repentinamente, pena la comparsa dei sintomi di un’astinenza.

Trifluoperazina

Trifluoperazina

 

La trifluoperazina si usa nella terapia della schizofrenia.

Presa per periodi corti si può anche usare nella terapia di certe forme di ansia.

 

Che cos’è la trifluoperazina?

Si tratta di una fenotiazina. Il suo preciso meccanismo di funzionamento non si conosce.

 

Come si prende la trifluoperazina?

La trifluoperazina si può prendere per bocca. In presenza di disturbi allo stomaco si consiglia di prenderla dopo aver mangiato.

Può anche essere assunta tramite iniezioni intramuscolari.

 

Effetti collaterali della trifluoperazina

La trifluoperazina si può collegare alla comparsa della sindrome neurolettica maligna. Inoltre può provocare movimenti muscolari incontrollati, far diminuire la capacità dell’organismo di ostacolare le infezioni, ridurre la quantità delle piastrine, accrescere i livelli di prolattina del sangue e la sensibilità della cute al sole, influire sui livelli di zuccheri nel sangue e modificare i risultati dei test di gravidanza e di certe analisi di laboratorio, anche quelle per la fenilchetonuria.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

agitazione

costipazione

capogiri

sonnolenza

secchezza della bocca

pupille dilatate

dolore alla testa

nervosismo

perdita dell’appetito

nausea

naso chiuso

stanchezza

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione o male al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

raucedine inusuale

respiro sibilante

confusione

diminuzione della coordinazione

perdita di bava

svenimenti

battito cardiaco rallentato, accelerato o irregolare

viso come una maschera

spasmi muscolari

debolezza muscolare

disturbi psicologici o comportamentali

intorpidimento di un braccio o di una gamba

erezione prolungata o dolorosa

irrequietezza

convulsioni

stitichezza grave o continua

capogiri, sonnolenza o dolore alla testa gravi o continui

problemi motori

insonnia

muscoli rigidi

fiato corto o vomito repentini

gonfiore di mani, caviglie o piedi

sintomi di infezioni

sintomi di disturbi al fegato

tremori

problemi di minzione

tic

movimenti muscolari incontrollabili

emorragie o lividi

movimenti inusuali degli occhi o incapacità di muoverli

sudorazione inusuale

stanchezza o debolezza inusuali

pallore

disturbi alla vista

 

Avvertenze

La trifluoperazina non è indicata in presenza di grave sonnolenza, diminuita funzionalità del midollo osseo, problemi del sangue, lesioni al fegato e in presenza di assunzione di grosse quantità di alcolici, di farmaci che possono provocare sonnolenza e di astemizolo, cabergolina, cisapride, metoclopramide, pergolide, terfenadina o tramadolo.

La terapia può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi, principalmente se presa in combinazione con alcolici o altri farmaci. Inoltre i capogiri collegati alla sua assunzione possono aggravarsi con alte temperature, l’attività fisica e la febbre.

Prima di prenderla è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali (nello specifico a fenotiazine) o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando soprattutto medicinali che accrescono il pericolo di prolungamento dell’intervallo QT, farmaci contro allergie, disturbi di coagulazione, cancro, infezioni, infiammazioni, dolori, disturbi cardiaci, pressione elevata, colesterolo elevato, battito cardiaco irregolare, problemi psicologici o del comportamento, nausea o vomito, Parkinson, convulsioni, disturbi gastrointestinali, vescica iperattiva e tè alle erbe, coenzima Q10, aglio, ginseng, gingko e iperico

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi cardiaci, pressione elevata o bassa, disturbi del sangue o al midollo osseo, diabete, problemi epatici o renali, sindrome neurolettica maligna, discinesia tardiva, ipertrofia prostatica, convulsioni, problemi di minzione, problemi psicologici o dell’umore, feocromocitoma, asma, infezioni polmonari o altri disturbi respiratori, crescita della pressione nell’occhio o glaucoma, Parkinson, Alzheimer o demenza, sindrome di Reye, livelli alti di prolattina o tumori

in presenza di pericolo di glaucoma

in presenza di pericolo di tumore al seno

in presenza di esposizione regolare a caldo intenso

in presenza di esposizione regolare a insetticidi

nell’eventualità di poca salute

se si ha alle spalle una storia di abuso di alcolici, se si consuma alcol o se si è in astinenza

nell’eventualità di gravidanza o allattamento

È fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di trifluoperazina.

 

Prenotazioni

B&P

arese

5×1000

Trimebutina

Trimebutina

 

La Trimebutina si usa soprattutto nella cura della sindrome dell’intestino irritabile.

 

Che cos’è la Trimebutina?

Si tratta di un medicinale spasmolitico. Opera frenando o normalizzando i movimenti intestinali anomali.

 

Come si prende la Trimebutina?

Di solito la Trimebutina si prende in forma di pastiglie. La posologia consigliata agli adulti va fino ai 600 mg al dì in 3 dosi indipendenti, da prendere prima dei pasti.

 

Effetti collaterali della Trimebutina

Tra gli eventuali effetti collaterali della Trimebutina troviamo anche:

dolori addominali

costipazione

diarrea

capogiri

sonnolenza

secchezza della bocca

fatica

cattivo sapore in bocca

dolore alla testa

senso di caldo o freddo

indigestione

nausea

rash

 

Nel caso in cui questi problemi fossero gravi o continui è meglio avvisare il prima possibile un dottore.

 

Avvertenze

Prima di cominciare a prendere Trimebutina è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico tubocurarina

dei problemi di salute di cui si soffre (o si ha sofferto)

in presenza di gravidanza o di allattamento al seno

Tropicamide

Tropicamide

 

La Tropicamide si usa soprattutto per dilatare la pupilla e bloccare certi muscoli dell’occhio durante specifici esami della vista.

 

Che cos’è la Tropicamide?

La Tropicamide opera rilassando i muscoli dell’occhio per facilitare la dilatazione della pupilla (midriasi).

 

Come si prende la Tropicamide?

La Tropicamide si assume direttamente nell’occhio come un normale collirio.

 

Effetti collaterali della Tropicamide

Tra gli eventuali effetti collaterali della tropicamide troviamo anche:

vista appannata

bruciore

secchezza della bocca

dolore alla testa

nausea

sensibilità alla luce solare

temporaneo dolore pungente

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

mutamenti comportamentali, principalmente nei bambini

male all’occhio

battito cardiaco irregolare o accelerato

pallore o arrossamenti cutanei

rigidità muscolare

fiato corto

vomito

 

Avvertenze

La tropicamide non si deve mai usare in presenza di glaucoma da chiusura d’angolo.

Prima di prenderla è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico carbacolo, inibitori oftalmici della colinesterasi e pilocarpina

nell’eventualità in cui si soffra (o si abbia sofferto) di glaucoma o che si sia a rischio di svilupparlo

nell’eventualità di gravidanza o allattamento al seno

Ablazione della fibrillazione atriale

Ablazione della fibrillazione atriale

 

Che cos’è la fibrillazione atriale?

La fibrillazione atriale è un’aritmia cardiaca caratterizzata da attività atriale rapida e non ritmica, con perdita della contrazione degli atri. Gli atri infatti non risultano più in grado di espellere tutto il sangue, che pertanto resterà in parte all’interno delle camere con il pericolo che si formino coaguli. Questo ritmo alterato è assolutamente compatibile con la vita, ma può provocare complicanze potenzialmente molto invalidanti.

La fibrillazione atriale può essere causata, tra l’altro, da difetti delle valvole cardiache o difetti cardiaci congeniti, dall’assunzione di farmaci, caffeina, tabacco e consumo di alcol, dall’ipertiroidismo o altri squilibri metabolici e dall’apnea notturna. In gran parte dei casi, la fibrillazione atriale viene dunque determinata da una malattia cardiovascolare, ma è possibile che si manifesti anche in soggetti che non soffrono di alcuna cardiopatia. In questo caso, solitamente si parla di fibrillazione atriale isolata (30% dei casi). Se alla fibrillazione atriale è correlato anche un vizio strutturale del cuore si tratta di fibrillazione atriale concomitante (50% dei casi). In alcuni individui colpiti da fibrillazione atriale non si manifesta nessun sintomo, o se sono presenti non vengono riconosciuti dal paziente, che si limita ad adeguare il proprio stile di vita. Questi soggetti spesso vivono senza rendersi conto della loro condizione fino al momento in cui questa non viene riscontrata dal medico in occasione di un esame obiettivo o di un elettrocardiogramma. I pazienti che invece presentano sintomi, più frequentemente segnalano palpitazioni, dispnea, debolezza o affaticabilità, di rado sincope e dolore toracico.

Viene effettuata la diagnosi attraverso esame obiettivo, elettrocardiogramma o ECG holter delle 24 ore. Clinicamente, a seconda del modo di presentazione, la fibrillazione atriale viene suddivisa in parossistica (quando gli episodi si manifestano, ma si risolvono spontaneamente in un tempo inferiore a una settimana), persistente (quando l’episodio aritmico non si interrompe spontaneamente ma solo attraverso interventi terapeutici esterni) e permanente (quando gli interventi terapeutici si sono rivelati inefficaci).

 

Che cos’è l’intervento di ablazione chirurgica della fibrillazione atriale?

Quando sia la terapia farmacologica sia un’eventuale cardioversione elettrica si siano rivelati inefficaci nel controllo del ritmo o della frequenza, se si manifestano gravi sintomi invalidanti, il trattamento di scelta nel cercare una soluzione al problema in caso di fibrillazione atriale isolata può essere un’ablazione transcatetere. Se anche l’ablazione transcatetere risulta inefficace, è possibile effettuare un’ablazione chirurgica con la chiusura dell’auricola sinistra: ci saranno probabilità di riuscita sicuramente più elevate a scapito di una maggiore invasività.

In caso di fibrillazione atriale correlata ad un’altra patologia strutturale del cuore, si eseguirà l’intervento seguendo le modalità e l’approccio richiesto dalla patologia cardiaca strutturale (sternotomia o minitoracotomia con circolazione extracorporea o a cuore battente). In caso di fibrillazione atriale isolata di tipo parossistico, è possibile eseguire l’intervento di ablazione attraverso una doppia toracoscopia a cuore battente, con un’invasività minima. In caso di fibrillazione atriale persistente o cronica, verrà effettuato un intervento di ablazione in minitoracotomia, con l’ausilio della circolazione extracorporea.

La probabilità di ripristino del ritmo normale del cuore (ritmo sinusale) può variare dal 70 al 90% in base al tipo di fibrillazione atriale e alla durata della fibrillazione prima di essersi sottoposti all’intervento.

 

L’intervento di ablazione chirurgica della fibrillazione atriale è pericoloso o doloroso?

I rischi associati a questo tipo di intervento sono il sanguinamento, le infezioni, il danno neurologico e il possibile impianto di un pace-maker.

 

Follow-up

Dopo l’intervento il paziente viene trasferito in terapia intensiva, per restare sotto osservazione per 12-24 ore, prima di essere ritrasferito in reparto di degenza. Dopo 4 o 5 giorni dall’intervento il paziente può essere dimesso dall’ospedale ed essere trasferito direttamente presso un centro di riabilitazione cardiologica, dove resterà ricoverato per circa 15 giorni o direttamente a domicilio a seconda dei casi.

Cabergolina

Cabergolina

 

La cabergolina si usa nella cura di problemi collegati a livelli alti di prolattina, sia se a provocarne l’incremento sono tumori dell’ipofisi sia se si tratta di disturbi dalle cause ignote.

 

Che cos’è la cabergolina?

La cabergolina opera fermando la secrezione di prolattina da parte dell’ipofisi.

 

Come si prende la cabergolina?

La cabergolina si prende per bocca.

 

Effetti collaterali della cabergolina

La cabergolina può provocare problemi del comportamento.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

costipazione

capogiri

dolore alla testa

indigestione

leggero dolore allo stomaco

nausea

stanchezza o debolezza

vomito

 

È fondamentale recarsi immediatamente da un dottore in presenza di:

gonfiori a viso, gola, lingua o labbra, mani, caviglie, gambe o piedi

rash

prurito

orticaria

sensazione di oppressione o male al petto

dolore alla schiena

alterazioni del comportamento o dell’umore

bruciori, intorpidimenti o pizzicori

confusione

minzione diminuita

svenimenti

allucinazioni

battito cardiaco irregolare

tosse continua

capogiri o senso di avere la testa leggera intensi o continui

intenso male o sensibilità allo stomaco

fiato corto

crescita di peso repentina e inspiegabile

disturbi alla vista

 

Controindicazioni e avvertenze

La cabergolina può non essere indicata in presenza di pressione elevata, disturbi alle valvole cardiache, problemi collegati a fibrosi e assunzione di butirrofenoni, metoclopramide, fenotiazine, tioxanteni o triptani.

Prima dell’assunzione è meglio avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ad altri medicinali (nello specifico ai derivati dell’ergot), ad altre sostanze o a cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico macrolidi, butirrofenoni, metoclopramide, fenotiazine, tioxanteni e triptani e ogni prodotto che potrebbe minimizzare la pressione o provocare disturbi alle valvole cardiache

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi epatici o pressione elevata (anche in seguito a una gravidanza)

in presenza di gravidanza o allattamento

 

La cabergolina può alterare le capacità di guidare e manovrare macchinari pericolosi; questo effetto può aggravarsi consumando alcolici e anche certi farmaci. Alcolici, caldo, attività fisica e febbre possono anche peggiorare i capogiri provocati dalla cabergolina; per questo è fondamentale alzarsi lentamente, principalmente al mattino, e sedersi alle prime avvisaglie di giramenti di testa.