Uova di Gallina

Uova di Gallina

 

Che cosa sono le uova di gallina?

Si tratta del prodotto del ciclo riproduttivo della femmina del Gallus gallus. È uno dei cibi più consumati al mondo.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali?

100 grammi di uova di gallina intere danno 128 Calorie suddivise così:

39% proteine

61% lipidi

Nello specifico, in 100 grammi di uova di gallina abbiamo:

77,1 g di acqua

12,4 g di proteine

8,7 g di lipidi, tra cui 3,17 g di grassi saturi, 2,58 g di grassi monoinsaturi e 1,26 g di grassi polinsaturi (0,04 g di acido alfa-linolenico e 0,06 g di acido linoleico)

371 mg di colesterolo

tracce di carboidrati

Tra le vitamine e i minerali, 100 g di uova di gallina danno:

0,3 mg di riboflavina

0,1 mg di niacina

0,09 mg di tiamina

225 µg di vitamina A (retinolo equivalenti); questa quantità cambia decisamente in base al mangime che consumano le galline

210 mg di fosforo

137 mg di sodio

133 mg di potassio

48 mg di calcio

13 mg di magnesio

1,5 mg di ferro

1,2 mg di zinco

5,8 µg di selenio

 

Le uova costituiscono fonte di colina e di luteina/zeaxantina.

 

Quando non consumare le uova di gallina?

Non sono note interazioni fra il consumo di uova di gallina e l’assunzione di medicinali o altre sostanze. In presenza di dubbi è sempre meglio farsi consigliare dal proprio dottore.

 

Stagionalità delle uova di gallina

Le uova di gallina si trovano in commercio tutto l’anno.

 

Eventuali benefici e controindicazioni

Grazie alle loro proprietà nutrizionali, le uova possono collaborare a rimpinguare l’organismo con le vitamine e i minerali di cui ha necessità per soddisfare i fabbisogni delle cellule e per tenere i muscoli in salute (sono origine di proteine di buona qualità). L’alto apporto proteico di questo cibo facilita anche la sazietà, risultando così utile per mantenere il peso forma o per dimagrire. I loro micronutrienti favoriscono anche la promozione del giusto funzionamento del sistema nervoso e di quello immunitario e a difendere la salute della cute e della vista. Inoltre la colina che è contenuta nelle uova collabora alla riduzione dei livelli di omocisteina, molecola collegata a una crescita del pericolo cardiovascolare.

Le uova costituiscono però fonte di dosi alte di colesterolo. Per questa ragione non bisogna mai esagerare nel loro consumo, principalmente dei tuorli.

L’allergia all’uovo è una delle allergie alimentari più comuni tra i bambini.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate sono solo delle indicazioni generali e non soppiantano in nessuna maniera l’opinione del dottore. Per assicurarsi un’alimentazione sana e bilanciata è sempre meglio fare affidamento sui consigli del proprio medico curante o di un esperto nutrizionista.

Yogurt

Yogurt

 

Che cos’è lo yogurt?

Si tratta di un cibo ricavato dalla fermentazione del latte con due batteri particolari: lo Streptococcus thermophilus e il Lactobacillus delbrueckii subs. bulgaricus.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali?

100 grammi di yogurt da latte intero danno 66 Calorie suddivise così:

23% proteine

53% lipidi

24% carboidrati

 

Nello specifico, in 100 grammi di yogurt da latte intero abbiamo:

87 g di acqua

3,8 g di proteine

3,9 g di lipidi, tra cui 2,07 g di grassi saturi, 0,84 g di grassi monoinsaturi e 0,13 g di grassi polinsaturi (0,05 g di acido alfa-linolenico e 0,08 g di acido linoleico)

11 mg di colesterolo

4,3 g di carboidrati disponibili

4,3 g di zuccheri solubili

Fra le vitamine e i minerali:

1 mg di vitamina C

0,19 mg di riboflavina

0,11 mg di niacina

0,08 mg di vitamina E

0,04 mg di tiamina

38 µg di vitamina A (retinolo equivalenti)

170 mg di potassio

125 mg di calcio

105 mg di fosforo

48 mg di sodio

12 mg di magnesio

0,41 mg di zinco

0,1 mg di ferro

2 µg di selenio

 

Quando non consumare lo yogurt?

Lo yogurt non si deve consumare durante terapie a base di ciprofloxacina o tetracicline. In presenza di dubbi è meglio consigliarsi con il proprio dottore.

 

Stagionalità dello yogurt

Lo yogurt si trova tutto l’anno.

 

Eventuali benefici e controindicazioni

Lo yogurt consente di assorbire le proteine di qualità e gli altri nutrienti esistenti nel latte con una grande digeribilità. La fermentazione è infatti una sorta di pre-digestione del lattosio, che viene tramutato per il 30-40% in galattosio, glucosio e acido lattico. Questo, combinato con la crescita dell’attività dell’enzima lattasi a livello della mucosa dell’intestino e a un rallentamento del passaggio intestinale rispetto al latte, fa dello yogurt un cibo adeguato anche in presenza di intolleranza al lattosio data da mancanza di lattasi. In generale, mangiare lo yogurt si collega al miglioramento del benessere intestinale.

Dal punto di vista nutrizionale lo yogurt è fonte di vitamine amiche del metabolismo e di minerali preziosi per la salute di cuore, ossa e denti. È anche fonte di micronutrienti dalle proprietà antiossidanti.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate sono solo indicazioni generali e non soppiantano in nessuna maniera l’opinione del dottore. Per assicurarsi un’alimentazione sana e bilanciata è sempre meglio fare affidamento sui consigli del proprio medico curante o di un esperto nutrizionista.

Nafcillina

Nafcillina

 

La nafcillina viene utilizzata per trattare e prevenire alcune infezioni batteriche.

 

Che cos’è la Nafcillina?

La nafcillina impedisce la sintesi della parete cellulare dei batteri sensibili alla sua azione. In questo modo ne provoca la morte.

 

Come si assume la Nafcillina?

La nafcillina può essere somministrata per via orale (in genere sotto forma di capsule) o mediante iniezioni direttamente in vena.

 

Effetti collaterali della Naficillina

L’assunzione a lungo termine o ripetuta di nafcillina può causare una seconda infezione.

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • lieve diarrea
  • nausea
  • vomito

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • orticaria
  • prurito
  • difficoltà respiratorie o di deglutizione
  • sensazione di oppressione al petto o alla gola
  • gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua
  • sangue nelle feci
  • febbre
  • dolori muscolari
  • dolore, arrossamento o gonfiore al sito di iniezione
  • grave diarrea
  • dolori o crampi allo stomaco
  • irritazione o perdite vaginali

Avvertenze

La nafcillina non deve essere assunta in caso di trattamento con una tetraciclina. Inoltre è importante ricordare che la sua assunzione può compromettere l’efficacia dei contraccettivi ormonali.

Prima di assumere il farmaco è bene informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali (in particolare a una cefalosporina o ad altri antibiotici beta-lattamici), ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare tetracicline, anticoagulanti, eparina, metotressato, aminoglicosidi o contraccettivi orali
  • se si soffre (o si ha sofferto) di asma
  • in caso di gravidanza o allattamento

Nilotinib

Nilotinib

 

Il Nilotinib può essere utilizzato nel trattamento di alcuni tipi di leucemia, ad esempio la leucemia mieloide acuta.

Che cos’è il Nilotinib?

Il Nilotinib previene la crescita delle cellule tumorali. Agisce inibendo l’attività dell’enzima tirosinasi.

Come si assume il Nilotinib?

Il Nilotinib viene somministrato per via orale, in genere sotto forma di capsule da assumere a stomaco vuoto (almeno un’ora prima o 2 ore dopo i pasti).

Effetti collaterali del Nilotinib

L’assunzione di Nilotinib può essere associata a gravi alterazioni del battito cardiaco. Sono stati segnalati casi di morte improvvisa. Il trattamento può aumentare la sensibilità alle infezioni, ridurre il numero di piastrine nel sangue o aumentare la formazione di trombi.

Fra gli altri possibili effetti avversi del farmaco sono inclusi:

  • mal di schiena
  • dolori a ossa, articolazioni o muscoli
  • costipazione
  • diarrea
  • capogiri
  • pelle secca
  • arrossamenti
  • gas
  • perdita dei capelli
  • mal di testa
  • perdita dell’appetito
  • prurito lieve
  • lievi crampi o spasmi muscolari
  • lievi fastidi allo stomaco
  • nausea
  • sudorazioni notturne
  • naso chiuso o che cola
  • starnuti
  • stanchezza
  • difficoltà a dormire
  • vomito
  • debolezza

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • orticaria
  • prurito
  • difficoltà respiratorie o di deglutizione
  • sensazione di oppressione al petto o alla gola
  • gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua
  • bruciore, intorpidimento o pizzicore
  • variazioni nella quantità di urina prodotta
  • dolori al torace
  • confusione
  • svenimenti
  • battito cardiaco rallentato, accelerato o irregolare
  • sensazione di avere la testa leggera
  • problemi psicologici o cambiamenti d’umore
  • intorpidimento o debolezza a un braccio o a una gamba
  • debolezza a un lato del corpo
  • convulsioni
  • capogiri, mal di testa, stanchezza o debolezza gravi o persistenti
  • mal di stomaco, nausea o vomito forti o persistenti
  • fiato corto
  • difficoltà a parlare
  • aumento improvviso di peso
  • gonfiore di mani, piedi, caviglie o occhi
  • emorragie
  • infezioni
  • problemi epatici
  • pancreatite
  • problemi alla vista

Avvertenze

Il trattamento con Nilotinib può compromettere le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi. L’effetto può essere aggravato dall’alcol o da altri medicinali.

Il Nilotinib non deve essere assunto in caso di sindrome del QT lungo, prolungamento dell’intervallo QT, bassi livelli ematici di potassio o di magnesio, intolleranza al galattosio, grave carenza di lattasi, problemi di assorbimento del glucosio o del galattosio o gravi intolleranze al lattosio.

Il trattamento con Nilotinib è inoltre controindicato in caso di assunzione di amiodarone, disopiramide, procainamide, chinidina, sotalolo o altri antiaritmici, carbamazepina, clorochina, claritromicina, dexametasone, aloperidolo, itraconazolo, ketoconazolo, metadone, moxifloxacina, nefazodone, fenobarbital, fenitoina, pimozide, inibitori delle proteasi, PPI, rifabutina, rifampicina, rifapentina, iperico, telitromicina, voriconazolo o farmaci che possono portare a un prolungamento dell’intervallo QT.

Infine, durante il trattamento è necessario evitare l’assunzione di pompelmo e del suo succo.

Prima di assumere il farmaco è bene informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • di un’eventuale intolleranza al lattosio
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare amiodarone, disopiramide, procainamide, chinidina, sotalolo o altri antiaritmici, clorochina, claritromicina, aloperidolo, itraconazolo, ketoconazolo, metadone, moxifloxacina, nefazodone, pimozide, inibitori delle proteasi, telitromicina, voriconazolo, alfentanil, ciclosproine, diidroergotamina, ergotamina, fentanile, midazolam (per via orale), sirolimus, tacrolimus, carbamazepina, dexametasone, fenobarbital, fenitoina, PPI, rifabutina, rifampicina, rifapentina e iperico
  • se si soffre (o si ha sofferto) di altre forme tumorali oltre alla leucemia, problemi cardiaci, epatici, renali, pancreatici o al midollo osseo, globuli bianchi o piastrine bassi, anemia o anomalie nei livelli di elettroliti nel sangue (ad esempio fosforo, calcio o sodio)
  • in caso di casi di prolungamento dell’intervallo QT in famiglia
  • in caso di gastrectomia totale
  • in caso di gravidanza o allattamento

È inoltre importante informare medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di Nilotinib e parlare con un medico prima di sottoporsi a qualunque vaccino, in particolare a quelli vivi.

Nitrito di amile

Nitrito di amile

 

Il nitrito di amile è utilizzato nel trattamento associato agli attacchi di angina.

Che cos’è il Nitrito di amile?

Il nitrito di amile permette il rilassamento dei vasi sanguigni, aumenta l’apporto di sangue e ossigeno al cuore e riduce contemporaneamente il carico di lavoro per il muscolo cardiaco.

Come si assume il Nitrito di Amile?

Nel maggior parte dei casi si assume per via inalatoria.

Effetti avversi riconosciuti

Fra i possibili effetti avversi del nitrito di amile sono inclusi:

  • capogiri o sensazione di avere la testa leggera
  • polso accelerato
  • arrossamenti del viso e del collo
  • lieve mal di testa
  • nausea o vomito
  • irrequietezza

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • stanchezza o debolezza insolite
  • cianosi di labbra, unghie o palmi delle mani
  • forti capogiri o svenimenti
  • sensazione di forte pressione nel cranio
  • fiato corto
  • battito cardiaco debole e accelerato

Complicazioni e avvertenze

Questo principio attivo può causare capogiri o la sensazione di avere la testa leggera soprattutto alzandosi dalla posizione sdraiata a quella seduta. Questa complicazione è aggravata dal consumo di alcolici.

Prima di assumere il farmaco è bene informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare avanafil, riociguat, sildenafil, tadalafil e vardenafil
  • se si soffre (o si ha sofferto) di anemia, glaucoma o ipertiroidismo
  • in caso di ictus, infarti o traumi cranici recenti
  • in caso di gravidanza o allattamento

Norgestrel

Norgestrel

 

Il norgestrel, spesso detto “minipillola”, può essere prescritto alle donne che vogliono evitare una gravidanza o per ridurre i dolori e le perdite mestruali. In altri casi viene utilizzato per regolarizzare il ciclo mestruale.

Come anticoncezionale può essere meno efficace rispetto ad altri metodi ormonali. Per questo in genere viene utilizzato a tale scopo solo dalle donne che non possono assumere contraccettivi a base di estrogeni.

Che cos’è il Norgestrel?

Il norgestrel agisce modificando l’utero e il muco della cervice in modo da rendere più difficoltoso l’impianto di un eventuale ovulo fertilizzato. Inoltre nel 50% delle donne che ne fanno uso l’assunzione regolare previene inoltre l’ovulazione.

Come si assume il Norgestrel?

Il norgestrel si assume per via orale, sotto forma di compresse.

In genere la posologia è di una compressa al giorno; nel caso in cui scateni nausea o problemi di stomaco è consigliabile assumerla prima di andare a dormire.

Effetti collaterali del Norgestrel

In rari casi l’assunzione di norgestrel può essere associata alla formazione di trombi.

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • nausea
  • vomito
  • crampi allo stomaco
  • gonfiore
  • capogiri
  • mal di testa
  • stanchezza
  • sensibilità del seno
  • riduzione del volume del seno
  • acne
  • capelli grassi
  • perdita di capelli
  • aumento di peso
  • infezioni vaginali

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • prurito
  • gonfiore a volto, lingua o gola
  • difficoltà respiratorie
  • forti capogiri
  • emorragie vaginali prolungate (più di 8 giorni)
  • assenza delle mestruazioni per 2 cicli consecutivi
  • depressione
  • irsutismo
  • piedi o caviglie gonfi
  • fiato corto, dolore al petto, alla mascella o al braccio sinistro, confusione, sangue nell’espettorato, capogiri o svenimenti, dolore, gonfiore o caldo all’inguine o a un polpaccio, pizzicore, debolezza o intorpidimento di gambe o braccia, mal di testa insoliti, difficoltà a parlare, debolezza a un lato del corpo, problemi alla vista
  • forte dolore a stomaco, pancia o a livello addominale
  • noduli al seno
  • stanchezza insolita
  • urine scure
  • ittero

Avvertenze

In caso di vomito entro 4 ore dall’assunzione di norgestrel e in caso di diarrea l’efficacia contraccettiva può diminuire; nei 2 giorni successivi è bene utilizzare anche altri metodi anticoncezionali.

Prima di assumere norgestrel è bene informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare principi attivi che velocizzano il transito intestinale, isotretinoina, troleandomicina, griseofulvina, modanafil, rifamicine, iperico, anticonvulsivanti e farmaci contro l’HIV
  • delle malattie e dei problemi di salute di cui si soffre (o si ha sofferto)
  • in caso di gravidanza o allattamento

L’assunzione di norgestrel può interferire con i risultati di alcuni esami di laboratorio.

Nortriptilina

Nortriptilina

 

La nortriptilina è utilizzata principalmente nel trattamento dei sintomi della depressione.

Che cos’è la Nortriptilina?

La nortriptilina è un antidepressivo triciclico. Agisce sui livelli di molecole cerebrali ristabilendo l’equilibrio.

Come si assume la Nortriptilina?

In genere la nortriptilina si assume per via orale.

Effetti collaterali della Nortriptilina

Chi assume questo principio attivo ha riscontrato, in alcuni casi, una modifica della propria capacità di reazione e di ragionamento e un aumento della sensibilità cutanea al sole.

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • nausea, vomito, perdita dell’appetito
  • ansia, insonnia
  • secchezze delle fauci o strano sapore in bocca
  • riduzione della minzione
  • costipazione
  • problemi alla vista
  • gonfiore delle mammelle
  • problemi nella sfera sessuale

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • vista appannata o a tunnel, dolore o gonfiore agli occhi, aloni attorno alle luci
  • movimenti incontrollati di occhi, lingua, mascella o collo
  • sensazione di svenimento
  • convulsioni
  • dolore al petto, battiti cardiaci pesanti, strane sensazioni nel torace
  • debolezza o intorpidimenti improvvisi, problemi alla vista, a parlare o di equilibrio
  • febbre, mal di gola, lividi, emorragie
  • macchi violacee sottopelle
  • dolore alla parte alta dello stomaco, perdita dell’appetito, ittero
  • minzione dolorosa o difficoltosa
  • agitazione, allucinazioni, febbre, battito cardiaco accelerato, riflessi iperattivi, nausea, vomito, diarrea, perdita della coordinazione, svenimenti

Avvertenze

Non assumere nortriptilina in caso di infarto recente, somministrazione di blu di metilene o nei 14 giorni precedenti ad un trattamento con MAO inibitori.

Da evitare anche l’assunzione contemporanea di alcolici, di pompelmo e del suo succo.

L’efficacia del farmaco non è immediata. Si consiglia di non interrompere il farmaco senza consultare il proprio medico, per non incorrere in crisi d’astinenza.

Prima di assumerla è invece importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali (in particolare ad altri antidepressivi), ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare sonniferi, narcotici, miorilassanti, medicinali contro ansia o depressione, anticonvulsivanti e SSRI (anche se assunti nelle 5 settimane precedenti)
  • se si soffre (o si ha sofferto) di malattie cardiache, convulsioni, disturbo bipolare, schizofrenia o altre malattie mentali, patologie epatiche, problemi alla tiroide, diabete, glaucoma ad angolo stretto o problemi di minzione
  • in caso di infarto o ictus
  • di casi, in famiglia, di morte improvvisa associata a un’anomalia del ritmo cardiaco
  • in caso di gravidanza o allattamento

È bene informare medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di nortriptilina.

Omacetaxina

Omacetaxina

 

L’omacetaxina è indicata principalmente nel trattamento di alcune forme di leucemia mieloide cronica in alcuni pazienti.

Che cos’è l’omacetaxina?

L’omacetaxina agisce rallentando la crescita delle cellule tumorali.

Come si assume l’omacetaxina?

L’omacetaxina viene somministrata mediante iniezioni.

Effetti collaterali dell’omacetaxina

In alcuni pazienti che assumevano omacetaxina si è riscontrato una diminuzione del numero delle piastrione e della capacità di difendersi dalle infezioni e/o un aumento di zuccheri nel sangue.

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • costipazione
  • tosse
  • diarrea
  • perdita dei capelli
  • mal di testa
  • dolore ad articolazioni, braccia, gambe, muscoli o schiena
  • perdita dell’appetito
  • lieve epistassi
  • lieve mal di stomaco
  • nausea
  • arrossamento, dolore o gonfiore al sito di iniezione
  • stanchezza
  • disturbi del sonno
  • debolezza
  • vomito

È importante informare subito il medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • orticaria
  • prurito
  • difficoltà respiratorie
  • senso di oppressione o dolore al petto
  • gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua
  • sangue nelle urine o nelle feci
  • feci scure
  • bruciori, intorpidimenti o pizzicore
  • confusione
  • sangue nell’espettorato
  • svenimenti
  • battito cardiaco accelerato, irregolare o rallentato
  • cambiamenti d’umore o del comportamento
  • debolezza da un solo lato del corpo
  • acufeni (fischi, ronzii o fruscii nelle orecchie)
  • convulsioni
  • capogiri o mal di testa forti o persistenti
  • stanchezza o debolezza forti o persistenti
  • forte mal di stomaco
  • fiato corto
  • difficoltà a parlare
  • gonfiore a mani, caviglie o piedi
  • gonfiore o indolenzimento di bocca o lingua
  • sintomi di un’infezione in corso
  • minzione aumentata, difficoltosa o dolorosa
  • lividi o emorragie
  • problemi alla vista
  • vomito che sembra caffè

Controindicazioni e avvertenze

L’omacetaxina può essere controindicata in caso di diabete non controllato.

Prima della somministrazione è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare anticoagulanti, aspirina e Fans
  • se si soffre (o si ha sofferto) di problemi al midollo osseo, emorragie cerebrali, disturbi della coagulazione, diabete o iperglicemia
  • in presenza di casi di diabete o iperglicemia in famiglia
  • in caso di gravidanza o allattamento

È importante informare medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di omacetaxina.

Durante il trattamento è consigliato alle donne fertili l’utilizzo di contraccettivi efficaci.

L’omacetaxina può compromettere le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto avverso può essere aggravato dall’alcol e da alcuni medicinali.

Omatropina

Omatropina

 

L’omatropina viene utilizzata nel trattamento di alcuni tipi di infiammazione dell’occhio per dilatare la pupilla. Inoltre può essere utilizzata nella terapia dello strabismo, nel trattamento di alcune forme di cataratta in fase iniziale, in caso di nictalopia e di miopia durante l’infanzia.

L’omatropina viene inoltre utilizzata per dilatare la pupilla prima di alcuni esami diagnostici.

Che cos’è l’omatropina?

L’omatropina agisce bloccando il neurotrasmettitore acetilcolina. In questo modo rilassa il muscolo ciliare, portando alla dilatazione della pupilla.

Come si assume l’omatropina?

L’omatropina viene somministrata sotto forma di collirio.

Effetti collaterali dell’omatropina

L’omatropina può appannare la vista e rendere gli occhi più sensibili alla luce.

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • prurito, bruciore e sensazione di punture nell’occhio
  • irritazione al sito di applicazione

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • orticaria
  • difficoltà respiratorie
  • senso di oppressione al petto
  • gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua
  • difficoltà di minzione
  • bocca secca
  • dolore agli occhi
  • febbre
  • arrossamenti o pelle secca
  • battito cardiaco irregolare o accelerato
  • instabilità

Controindicazioni e avvertenze

L’omatropina è controindicata in caso di glaucoma o di rischio di glaucoma.

Prima di assumerla è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, citando in particolare antistaminici, farmaci contro il Parkinson e antidepressivi triciclici
  • se si soffre (o si ha sofferto) di problemi alla cornea, intorpidimenti dovuti a danni ai nervi, blocco della vescica, problemi alla prostata o difficoltà di minzione
  • in caso di sindrome di Down
  • in caso di gravidanza o allattamento

L’uso di omatropina compromette la capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi.

Il farmaco non deve essere ingerito.

Ossimetazolina

Ossimetazolina

 

L’ossimetazolina viene utilizzata per alleviare la congestione nasale causata da raffreddori, allergie e sinusiti.

Che cos’è l’ossimetazolina?

L’ossimetazolina agisce restringendo i vasi sanguigni. In questo modo allevia il gonfiore e la congestione della mucosa nasale, facilita l’eliminazione del muco e migliora la respirazione.

Come si assume l’ossimetazolina?

In genere l’ossimetazolina viene somministrata per via nasale, sotto forma di soluzioni anche spray.

Effetti collaterali dell’ossimetazolina

L’ossimetazolina può influenzare i livelli di zuccheri nel sangue. Inoltre il suo uso frequente o a lungo termine può peggiorare la congestione nasale o favorirne la ricomparsa.

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • aumento delle scariche nasali
  • starnuti
  • dolori pungenti
  • bruciore momentaneo

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • orticaria
  • difficoltà respiratorie
  • senso di oppressione al petto
  • gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua

Controindicazioni e avvertenze

L’ossimetazolina è controindicata in caso di assunzione di furazolidone o MAO inibitori.

Prima di assumerla è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, citando in particolare antidepressivi triciclici, furazolidone, MAO inibitori e bromocriptina
  • se si soffre (o si ha sofferto) di pressione alta, ipertrofia della prostata, diabete, ipertiroidismo o malattie cardiache
  • se si fa uso di droghe, in particolare di cocaina
  • in caso di gravidanza o allattamento

Il trattamento non deve proseguire per più di 3 giorni, a meno di diversa indicazione da parte del medico.

Inoltre lo spray non deve essere condiviso con altre persone a causa del possibile rischio di diffusione dell’infezione.

Ouabaina

Ouabaina

 

L’ouabaina è utilizzata nel trattamento di alcuni disturbi cardiaci, in particolare aritmie, fibrillazione atriale e scompenso.

Che cos’è l’Ouabaina?

L’ouabaina influenza l’attività elettrica del cuore aumentando i livelli di sodio e di calcio nelle cellule. Questo permette al cuore di aumentare la forza delle proprie contrazioni muscolari.

Come si assume l’Ouabaina?

Nella maggior parte dei casi si assume per via endovenosa, raramente per via orale.

Effetti collaterali dell’Ouabaina

Fra i possibili effetti avversi dell’ouabaina sono inclusi:

  • nausea
  • vomito
  • irregolarità del polso
  • blocco cardiaco

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • prurito
  • gonfiore a volto, lingua o gola
  • difficoltà respiratorie

Complicazioni e avvertenze

Prima di un trattamento con ouabaina è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare furosemide
  • se si soffre (o si ha sofferto) di blocco cardiaco, problemi alla valvola aortica, miocardite acuta, cardiomiopatie, pericardite o cuore polmonare
  • in caso di gravidanza o allattamento

Oxandrolone

Oxandrolone

 

L’oxandrolone viene utilizzato per promuovere l’aumento di peso. In genere viene prescritto a fronte di un dimagrimento associato a un intervento chirurgico, a infezioni ricorrenti, a gravi traumi o a ragioni ignote.

Trova inoltre impiego nel trattamento di alcuni effetti collaterali dell’assunzione a lungo termine di steroidi e per alleviare il dolore alle ossa associato all’artrosi.

Che cos’è l’oxandrolone?

L’oxandrolone è un anabolizzante. Agisce favorendo la sintesi di testosterone, promuovendo così l’aumento della massa muscolare.

Come si assume l’oxandrolone?

L’oxandrolone viene somministrato per via orale, sotto forma di compresse. In genere è inserito all’interno di trattamenti combinati con altri farmaci.

Effetti collaterali dell’oxandrolone

L’assunzione di oxandrolone può alterare la capacità di coagulazione del sangue e influenzare la glicemia.

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi possibili disturbi del sonno.

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • orticaria
  • difficoltà respiratorie
  • senso di oppressione al petto
  • gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua
  • acne
  • alterazione del desiderio sessuale
  • cambiamenti del colore della pelle
  • confusione
  • urine scure
  • tono della voce più profondo
  • irsutismo
  • raucedine
  • depressione
  • emorragie o lividi
  • ingrossamento dei genitali o delle mammelle
  • eccitabilità
  • erezioni frequenti o persistenti
  • aumento della minzione o della sete
  • battito cardiaco irregolare
  • perdita dell’appetito
  • irregolarità mestruali
  • cambiamenti d’umore o del comportamento
  • crampi o tic muscolari
  • nausea o vomito
  • mal di stomaco
  • gonfiore di caviglie o mani
  • stanchezza insolita
  • ittero

Controindicazioni e avvertenze

L’oxandrolone non deve essere assunto dagli uomini che hanno sofferto (o sospettano di soffrire) di tumori alla mammella o alla prostata, dalle donne affette da un tumore al seno associato a livelli elevati di calcio nel sangue, durante la gravidanza e in caso di nefrosi o di livelli elevati di calcio nel sangue.

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, citando in particolare anticoagulanti, carbamazepina, farmaci per il diabete, corticosteroidi e corticotropina
  • se si soffre (o si ha sofferto) di ipertrofia prostatica, malattie cardiache, vascolari, renali o epatiche o tumore al seno
  • in caso di gravidanza o allattamento

Se assunto a lungo o a dosi elevate l’oxandrolone può creare dipendenza. Inoltre l’interruzione improvvisa del trattamento può scatenare i sintomi di un’astinenza.

Oxcarbazepina

Oxcarbazepina

 

L’oxcarbazepina è utilizzata, da sola o in combinazione con altri farmaci, per trattare alcuni tipi di convulsioni associate all’epilessia.

Che cos’è l’Oxcarbazepina?

L’oxcarbazepina è un anticonvulsivante. Agisce a livello cerebrale riducendo impulsi nervosi anomali.

Come si assume l’ Oxcarbazepina?

L’oxcarbazepina viene somministrata per via orale, sia in formulazioni a rilascio immediato che in formulazioni a rilascio prolungato.

Effetti collaterali dell’ Oxcarbazepina

L’oxcarbazepina può scatenare una grave reazione cutanea nota come sindrome di Stevens-Johnson

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • costipazione
  • diarrea
  • capogiri
  • sonnolenza
  • mal di testa
  • indigestione
  • lieve mal di stomaco
  • nausea
  • stanchezza
  • vomito

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • prurito
  • gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola
  • difficoltà respiratorie o di deglutizione
  • senso di oppressione o dolore al petto
  • raucedine insolita
  • sangue nelle feci
  • riduzione della coordinazione
  • riduzione della minzione
  • difficoltà a concentrarsi o a parlare
  • problemi alla vista o movimenti involontari degli occhi
  • problemi al tatto
  • battito cardiaco accelerato, rallentato o irregolare
  • febbre, brividi o mal di gola
  • dolori, gonfiore o debolezza muscolari o articolari
  • disturbi psicologici nuovi o peggiorati
  • convulsioni nuove o peggiorate
  • epistassi
  • mal di stomaco forte o persistente
  • fiato corto
  • linfonodi ingrossati
  • problemi epatici
  • bassi livelli di sodio
  • tremori
  • problemi di insonnia
  • difficoltà a camminare
  • movimenti muscolari incontrollati
  • lividi o emorragie
  • stanchezza o debolezza eccessive

Avvertenze

L’oxcarbazepina può compromettere le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può essere aggravato dall’alcol o dall’assunzione di altri medicinali.

Il farmaco può inoltre ridurre l’efficacia dei contraccettivi orali e aumentare la sensibilità della pelle al sole.

Prima di un trattamento con oxcarbazepina è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali (in particolare alla carbamazepina), ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare inibitori della proteasi dell’HIV, MAO inibitori, quetiapina, antidepressivi triciclici, carbamazepina, acido valproico, idantoine, fenobarbital, aripiprazolo, inibitori dell’aromatasi, ciclosporina, epotiloni, felodipina, contraccettivi ormonali, inibitori della chinasi, maraviroc, NNRTI e tramadolo

Toloxatone

Toloxatone

 

Il toloxatone è un farmaco antidepressivo.

Che cos’è il toloxatone?

Il toloxatone agisce inibendo l’enzima monoamino ossidasi di tipo A. Rientra nella famiglia dei MAO inibitori.

Come si assume il toloxatone?

 Il toloxatone viene somministrato per via orale, in genere sotto forma di capsule.

Effetti collaterali del toloxatone

Fra i possibili effetti avversi del toloxatone sono inclusi:

  • cefalee
  • vertigini
  • stordimento
  • costipazione
  • nausea
  • vomito
  • problemi epatici
  • episodi maniacali
  • aggressività
  • ansia
  • delirio
  • fragilità emotiva
  • problemi d’umore
  • istinti suicidi

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • orticaria
  • difficoltà respiratorie
  • senso di oppressione al petto
  • gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua

Controindicazioni e avvertenze

Il toloxatone è controindicato in caso di porfiria epatica.

Prima di assumere toloxatone è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti
  • se si soffre (o si ha sofferto) di porfiria epatica, bradicardia e feocromocitoma
  • nel caso in cui ci si dovrà sottoporre a un’anestesia generale
  • in caso di gravidanza o allattamento

L’efficacia non è immediata, per valutarne i benefici è necessario attendere qualche settimana dalla prima assunzione.

Durante il trattamento è sconsigliato il consumo di alcolici.

Aceclofenac

Aceclofenac

L’aceclofenac viene consigliato per la terapia del dolore e dell’infiammazione collegati all’artrosi, all’artrite reumatoide e alla spondilite anchilosante.

Che cos’è l’aceclofenac?
Si tratta di un medicinale antinfiammatorio non steroideo (Fans). Opera bloccando gli enzimi cicloossigenasi, ostacolando così la creazione di molecole (le prostaglandine) incluse nella formazione della sensazione di dolore, del gonfiore e dell’infiammazione.

Come si prende l’aceclofenac?
L’aceclofenac si prende per bocca, in forma di pastiglie da prendere di solito due volte al dì.

Effetti collaterali dell’aceclofenac
Prendere aceclofenac può venire collegato a una crescita del pericolo di trombosi, ostacolare l’aggregazione delle piastrine e provocare gravi reazioni cutanee. Può anche danneggiare la fertilità femminile.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:
anemia, anemia emolitica
depressione del sistema immunitario
granulocitopenia
neutropenia
iperpotassiemia
depressione
sogni inusuali
insonnia
disturbi alla vista
parestesie
tremori
sonnolenza
dolore alla testa
cambiamenti del gusto
scompenso cardiaco
palpitazioni
vertigini
acufene
ipertensione
arrossamenti o vampate
vasculite
dispnea
dispepsia
dolori addominali
nausea
diarrea
flatulenza
gastrite
costipazione
vomito
ulcere orali
melena
emorragie e ulcere gastrointestinali
stomatite
crescita dei sintomi della patologia di Crohn e della colite ulcerosa
sangue nel vomito
pancreatite
dermatite o dermatite bollosa
angioedema
porpora
crampi alle gambe
crescita dell’urea o della creatinina nel sangue
insufficienza renale
sindrome nefrosica
scompenso renale
crescita degli enzimi epatici
epatite e altri disturbi al fegato
crescita della fosfatasi alcalina nel sangue
edema
affaticamento
crescita di peso

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:
rash
orticaria
prurito
problemi respiratori
sensazione di oppressione al petto
gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua
ittero

Controindicazioni e avvertenze
L’aceclofenac non è indicato durante la gravidanza, nello specifico durante il terzo trimestre di gestazione.

Prima di prenderlo è fondamntale avvertire il dottore:
di possibili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale (nello specifico ad altri Fans), a cibi o ad altre sostanze
dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico altri Fans o analgesici, diuretici, antipertensivi, glicosidi cardiaci, litio, digossina, metotressato, mifepristone, corticosteroidi, anticoagulanti, antibiotici (soprattutto chinoloni), anti-piastrinici, SSRI, ciclosporina, tacrolimus, zidovudina e antidiabetici
se si soffre (o si ha sofferto) di ulcere peptiche o emorragiche, emorragie, diatesi emorragica, problemi emorragici o ematologici, scompenso cardiaco o scompenso cardiaco congestizio, patologie ischemiche, patologie cerebrovascolari, arteriopatie periferiche, scompenso epatico o renale, emorragie o perforazioni gastrointestinali collegate all’assunzione di Fans, asma bronchiale, ipertensione, colite ulcerosa, patologia di Crohn e lupus eritematoso sistemico
in presenza di gravidanza o allattamento

Nell’eventualità di assunzione a lungo termine è meglio controllare con regolarità la funzionalità renale, quella epatica e i livelli dei diversi elementi del sangue.
L’aceclofenac può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi.

Acemetacina

Acemetacina

 

L’acemetacina si usa nella terapia dell’artrosi, dell’artrite reumatoide, della spondilite anchilosante, degli attacchi acuti di gotta, della periartrite scapolo-omerale e delle infiammazioni gravi dell’apparato osteoarticolare.

 

Che cos’è l’acemetacina?

L’acemetacina svolge attività antinfiammatoria, analgesica e antipiretica. Opera disturbando a più livelli i processi infiammatori, per esempio bloccando la sintesi delle prostaglandine.

 

Come si prende l’acemetacina?

L’acemetacina si prende per bocca, di solito in forma di capsule. Per minimizzare possibili problemi gastrointestinali la si può prendere a stomaco pieno, combinata con un antiacido.

 

Effetti collaterali dell’acemetacina?

L’acemetacina può provocare problemi gastrointestinali (per esempio emorragie) e provocare ritenzione idrica o diminuzione della perfusione renale.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

nausea

vomito

bruciore di stomaco

dolori addominali

diarrea

crescita delle transaminasi

cefalea

vertigini

tremori

astenia muscolare

parestesie

neuropatie periferiche

convulsioni

ansia

depressione

allucinazioni

problemi della personalità

anemia

agranulocitosi

trombocitopenia

porpora trombocitopenica

epistassi

emorragie vaginali

congiuntivite

fotofobia

disturbi alla vista

iperpotassiemia

ipertensione

edema

sangue nelle urine

proteine nelle urine

nefrite interstiziale

iperazotemia

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

 

Controindicazioni e avvertenze

L’acemetacina non è indicata prima dei 14 anni di età, in presenza di asma, orticaria o rinite collegate all’assunzione di Fans, epilessia, sindrome parkinsoniana, insufficienza epatica o renale, scompenso cardiaco congestizio, diatesi emorragica o emorragie in atto, ulcera peptica e certi disturbi gastrici. Non è consigliata alle donne con disturbi di fertilità sicuri o sospetti e a quelle che vogliono concepire un figlio, durante la gravidanza e l’allattamento.

Il medicinale non si deve prendere combinato con anticoagulanti.

 

Prima di prenderlo è fondamentale avvertire il dottore:

di possibili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale (nello specifico a indometacina e acido acetilsalicilico), a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico anticoagulanti, idantoina, salicilati, sulfamidici, sulfaniluree, diuretici, litio, metotressato, antibiotici aminoglucosidici, ACE-inibitori e probenecid

se si soffre (o si ha sofferto) di depressione o altri problemi psicologici o psichiatrici, ipertensione, cardiopatie, disturbi epatici o renali

in presenza di gravidanza o allattamento

 

Nell’eventualità di assunzione a lungo termine è meglio controllare frequentemente la funzionalità renale e quella epatica.

L’acemetacina può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi.

Acido fenofibrico

Acido fenofibrico

 

L’Acido fenofibrico si usa per far diminuire il colesterolo e i trigliceridi nel sangue.

 

Che cos’è l’Acido fenofibrico?

Si tratta di un agente capace di minimizzare i livelli di lipidi nel sangue. Opera accrescendo i livelli di colesterolo HDL (quello “buono”), favorendo l’eliminazione dei trigliceridi dal sangue e abbassando i livelli di colesterolo cattivo.

 

Come si prende l’Acido fenofibrico?

L’Acido fenofibrico si prende per bocca, di solito in forma di pillole o pastiglie.

La sua assunzione deve sempre essere combinata con un regime alimentare adeguato alla conservazione dei livelli di lipidi ematici nella norma.

 

Effetti collaterali dell’Acido fenofibrico

Prendere l’Acido fenofibrico si può collegare a miopatie e a serie reazioni cutanee.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

dolore alla schiena

costipazione

dolore alla testa

nausea

naso che cola

naso chiuso

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

dolore o sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

male, gonfiore, arrossamenti o sensibilità alle gambe o ai polpacci

tosse con sangue

diminuzione della minzione

febbre, brividi o dolore alla gola continuo

dolori, sensibilità o debolezza muscolare

sintomi di disturbi ai reni (per esempio urine scure o feci pallide)

sintomi di una pancreatite

lividi o emorragie

stanchezza o debolezza inusuali

 

Controindicazioni e avvertenze

L’Acido fenofibrico non si deve prendere in presenza di disturbi alla cistifellea o al fegato o di seri problemi renali, né durante l’allattamento.

In presenza di terapie con resine sequestranti gli acidi biliari, bisogna prenderle dalle 4 alle 6 ore prima o un’ora dopo quella dell’acido fenofibrico.

Prima di cominciare la terapia è fondamentale avvertire sempre il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali (nello specifico al fenofibrato) o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico betabloccanti, estrogeni, diuretici, colchicina, statine, immunosoppressori o altri medicinali che possono provocare danni ai reni, probenecid e anticoagulanti

se si soffre (o si ha sofferto) di diabete, ipotiroidismo, problemi cardiaci, disturbi alla cistifellea, pancreatite, disturbi renali, epatici o muscolari, trombosi venosa profonda o embolia polmonare

nel caso si fosse in forte sovrappeso

se di ha uno stile di vita poco attivo

se si hanno cattive abitudini alimentari

se si consumano alcolici

in presenza di gravidanza o allattamento

 

È meglio avvertire dottori, chirurghi e dentisti della terapia con Acido fenofibrico.

Acido folico

Acido folico

 

L’acido folico si usa per curare o prevenire mancanze dello stesso acido folico che possono essere rischiose sia durante la gravidanza che durante altri momenti della vita.

Durante la gestazione la mancanza di acido folico può infatti alterare la corretta crescita del sistema nervoso del feto; in altri momenti della vita può anche provocare anemia.

 

Che cos’è l’acido folico?

L’acido folico opera riempiendo la mancanza di questa molecola.

 

Come si prende l’acido folico?

L’acido folico si prende per bocca, in forma di pastiglie da prendere di solito solo una volta al dì.

 

Effetti collaterali dell’acido folico

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore nell’eventualità in cui prendere l’acido folico provochi:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione o male al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima di prendere l’acido folico è fondamentale avvertire il dottore:

di possibili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale, a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico fenitoina e vitamine

delle patologie e dei disturbi di salute di cui si soffre (o si ha sofferto)

in presenza di gravidanza o allattamento

Durante la terapia il dottore potrebbe indicare dei giusti accorgimenti alimentari, per esempio di accrescere il consumo di fegato, frutta e verdura a foglie verdi fresca.

Acido mefenamico

Acido mefenamico

 

L’acido mefenamico si usa per la terapia a breve termine (non oltre i 7 giorni) del dolore lieve-moderato collegato al ciclo mestruale.

Si usa anche nella cura di artropatie su base connettivitica, artrosi, attacchi acuti di gotta e dolore neoplastico.

 

Che cos’è l’acido mefenamico?

Si tratta di un medicinale antinfiammatorio non steroideo (Fans). Il suo preciso meccanismo di funzionamento non si conosce, però si ritiene che fermi certe sostanze che collaborano nei processi infiammatori.

 

Come si prende l’acido mefenamico?

L’acido mefenamico si prende per bocca. Se provoca disturbi allo stomaco può venire preso insieme a del cibo.

 

Effetti collaterali dell’acido mefenamico

L’acido mefenamico può avere effetti collaterali a livello cardiovascolare. Può anche accrescere il pericolo di emorragie gastrointestinali anche gravi e disturbare i risultati di certe analisi di laboratorio.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

costipazione

diarrea

capogiri

meteorismo

dolore alla testa

bruciori di stomaco

nausea

disturbi allo stomaco

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

gonfiori a viso, gola, lingua o labbra

rash

prurito

orticaria

sensazione di oppressione o male al petto

problemi respiratori

feci scure o con sangue

cambiamenti nella quantità di urina prodotta

urine scure

confusione

depressione

svenimenti

battito cardiaco accelerato o irregolare

febbre, brividi o dolore alla gola continuo

alterazioni d’umore o del comportamento

intorpidimento di un braccio o di una gamba

debolezza da una sola parte del corpo

cute arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama

acufene

convulsioni

dolore alla testa o capogiri forti

dolore allo stomaco o nausea intensi o continui

grave vomito

fiato corto

crescita di peso repentino o immotivato

gonfiore di mani, gambe o piedi

lividi o emorragie

dolori muscolari o articolari inusuali

stanchezza o debolezza inusuali

disturbi alla vista o a parlare

vomito che somiglia al caffè

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

Prendere l’acido mefenamico non è indicata nell’ultimo trimestre di gestazione, in presenza di bypass cardiaco recente o programmato e in caso di certi disturbi renali, ulcere o infiammazioni gastrointestinali.

In più, prima di prenderlo è meglio avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ad altri medicinali (nello specifico all’aspirina o ad altri Fans), ad altre sostanze o a cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico antiocagulanti, aspirina, corticosteroidi, eparina, SSRI, idrossido di magnesio, probenecid, ciclosporina, litio, metotressato, chinoloni, sulfoniluree, ACE inibitori e diuretici

se si soffre (o si ha sofferto) di patologie epatiche, diabete, disturbi gastrointestinali, gonfiori o ritenzione idrica, asma, polipi nasali, infiammazioni del cavo orale, pressione elevata, patologie del sangue, emorragie, problemi della coagulazione, disturbi cardiovascolari o se si è a rischio di questi problemi

in presenza di stato di salute precario

in presenza di disidratazione, ipovolemia o bassi livelli di sodio nel sangue

se si consumano alcolici

in presenza di un passato da alcolista

in presenza di gravidanza o allattamento

 

L’acido mefenamico può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può venire aggravato dagli alcolici e da certi farmaci.

Acido tiaprofenico

Acido tiaprofenico

 

L’acido tiaprofenico si usa per lenire dolore e infiammazione collegati a patologie reumatiche e per curare sindromi dolorose collegate a traumi a muscoli o articolazioni.

 

Che cos’è l’acido tiaprofenico?

Si tratta di un medicinale antinfiammatorio non steroideo (Fans). AgiOperasce fermando l’azione degli enzimi cicloossigenasi, andando così a disturbare la generazione di certe molecole (le prostaglandine) che provocano dolore e infiammazione.

 

Come si prende l’acido tiaprofenico?

L’acido tiaprofenico si prende per bocca, dopo mangiato.

Di solito il dottore consiglia una dose inizialmente bassa per poi magari aumentarla in presenza di bisogno.

 

Effetti collaterali dell’acido tiaprofenico

L’acido tiaprofenico può intensificare i sintomi dell’asma.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

senso di malessere

indigestione

bruciori di stomaco

capogiri

sonnolenza

costipazione

diarrea

dolore alla testa

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

gonfiori a viso, gola, lingua o labbra

rash

prurito

orticaria

sensazione di oppressione o male al petto

problemi respiratori

crescita della frequenza della minzione

sangue nelle urine

feci scure o sangue nelle feci

sangue nel vomito

intensi dolori addominali

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima di prendere acido tiaprofenico è meglio avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ad altri medicinali (nello specifico all’aspirina o ad altri Fans), ad altre sostanze o anche a dei cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi

se si soffre (o si ha sofferto) di patologie e infezioni delle vie urinarie, asma, problemi allergici, ulcere gastriche o duodenali, patologie infiammatorie intestinali, patologie epatiche, renali, cardiovascolari o alla prostata, disturbi di circolazione, pressione elevata, problemi della coagulazione, patologie dei tessuti connettivi

in presenza di gravidanza o allattamento

 

È fondamentale avvertire sempre dottori, chirurghi e dentisti che si prende l’acido tiaprofenico.

Il medicinale può alterare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi.

Acrivastina

Acrivastina

 

L’acrivastina si usa nella terapia dei sintomi delle reazioni allergiche.

 

Che cos’è l’acrivastina?

L’acrivastina opera fermando gli effetti dell’istamina, collaborando a lenire i sintomi delle reazioni allergiche.

 

Come si prende l’acrivastina?

L’acrivastina si prende per bocca, da sola o insieme ad altri medicinali.

 

Effetti collaterali dell’acrivastina

Tra gli eventuali effetti collaterali dell’acrivastina si può trovare anche una lieve sonnolenza.

 

È fondamentale avvertire immediatamente un medico in presenza di:

gonfiori a viso, gola, lingua o labbra

rash

prurito

orticaria

sensazione di oppressione o male al petto

problemi respiratori

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima di prendere la acrivastina è meglio avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ad altri medicinali (nello specifico ad altri antistaminici), ad altre sostanze o ai cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi renali o porfiria

in presenza di gravidanza o allattamento

Durante la cura è assolutamente necessario limitare il consumo di alcolici.

In certi soggetti il medicinale può provocare una leggera sonnolenza. Per questo è meglio prestare attenzione prima di mettersi alla guida o manovrare macchinari pericolosi.