Mestranolo

Mestranolo

 

Viene principalmente impiegato come contraccettivo. Alcune sue combinazioni possono essere utilizzate anche ad altri scopi (ad esempio per curare emorragie uterine anomale o i sintomi dell’endometriosi).

 

Che cos’è il Mestranolo?

Il mestranolo è un derivato dell’etinilestradiolo, forma sintetica dell’ormone estradiolo. Una volta modificato all’interno del fegato, esso interagisce con i recettori degli estrogeni presenti sulle cellule-bersaglio (fra cui sono incluse quelle della ghiandola mammaria, quelle dell’ipotalamo, quelle dell’apparato riproduttivo femminile e quelle dell’ipofisi) attivandoli.

Assunto contestualmente ad un progestinico, riduce la secrezione di diversi ormoni e proteine coinvolte nella riproduzione femminile.

 

Come si assume il Mestranolo?

Si somministra in compresse all’interno delle quali è combinato ad altri principi attivi.

 

Effetti collaterali del Mestranolo

Fra i possibili effetti indesiderati dei contraccettivi orali contenenti mestranolo sono inclusi:

lieve nausea (soprattutto all’inizio dell’assunzione)

conati di vomito

gonfiore diffuso

crampi a livello addominale

sensibilità o gonfiore del seno

perdite dal capezzolo

efelidi o epidermide del viso più scura

variazioni al ciclo mestruale

problemi alla sfera sessuale

aumento della crescita dei peli

alopecia

variazioni del peso corporeo o dell’appetito

problemi con lenti a contatto

prurito o perdite a livello vaginale

 

È importante contattare immediatamente un medico in caso di:

orticaria

difficoltà a respirare

gonfiore a volto, labbra, lingua o gola

improvvisi intorpidimenti o debolezza, soprattutto se da un singolo lato del corpo

improvvisi mal di testa

cambiamento nella tipologia o nella gravità dei mal di testa di cui si soffre

senso di nausea

dolore alla parte alta dello stomaco

prurito

calo dell’appetito

urine scure

feci color argilla

ittero

gonfiore alle mani, alle caviglie o ai piedi

noduli al seno

sintomi depressivi

stato di confusione

complicanze nella vista, nel parlare o nel mantenere l’equilibrio

dolori o sensazione di oppressione al petto

dolore che si irradia al braccio o alla spalla

senso di nausea

sudorazioni

tosse

respiro sibilante

accelerazione nella respirazione

sensazione di generale malessere

sangue nell’espettorato

dolore, gonfiore, calore o arrossamento alle gambe

 

Avvertenze

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o a qualsiasi alimento o sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare bosentan, antibiotici, iperico, anticonvulsivanti, dantrolene, tizanidina, farmaci contro la tubercolosi, l’epatite C, l’HIV o l’AIDS, fenobarbital o altri barbiturici e acido tranexamico)

delle patologie e dei disturbi di salute di cui si soffre (o si è sofferto in pregresso)

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Metilfenidato

Metilfenidato

 

S’impiega per curare il disturbo da deficit di attenzione, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, la depressione e la narcolessia.

 

Che cos’è il Metilfenidato?

Si tratta di uno stimolante del sistema nervoso centrale che influenza il livello delle sostanze che portano all’iperattività e che controllano gli impulsi sia nel cervello che nei nervi.

 

Come si assume il Metilfenidato?

Può essere somministrato via bocca (in genere sotto forma di capsule, di compresse o di sospensioni) o transdermica.

Al fine di evitare problemi di insonnia, è consigliabile assumerlo al mattino.

 

Effetti collaterali del Metilfenidato

Può causare gravi effetti collaterali a livello cardiaco. Può altresì creare dipendenza.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

stato di nervosismo o irritabilità

insonnie notturne

calo dell’appetito

senso di nausea

male allo stomaco

male alla testa

 

È importante rivolgersi subito un medico in caso di:

dolori al petto

difficoltà a respirare

sensazione di svenimento

stati di allucinazione

nuovi problemi comportamentali

aggressività

intorpidimento

dolore

sensazione di freddo

pensieri paranoici

sintomi convulsivi

ferite sospette

cambiamenti al colore dell’epidermide

tic

problemi visivi

erezioni dolorose o che durano da più di 4 ore

dolori o sensibilità muscolare o debolezza insolita (soprattutto se associati a stanchezza, febbre e urine scure)

problemi di crescita (nei bambini)

 

Avvertenze

Non deve essere assunto in caso di tic, sindrome di Tourette, glaucoma, ansia, tensione o agitazione gravi o se nei 14 giorni precedenti è stato assunto un MAO inibitore.

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o a qualsiasi alimento o sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare farmaci per la pressione, anticoagulanti, antidepressivi, medicinali contro raffreddore o allergie a base di decongestionanti e anticonvulsivanti)

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso o se ci sono casi in famiglia) di glaucoma, tic o sindrome di Tourette, psicosi, epilessia, convulsioni, gravi forme di ansia, tensione o agitazione, problemi cardiocircolatori, pressione alta, pressione alta, depressione, malattie mentali o disturbo bipolare

di casi di morte improvvisa in famiglia

in caso di elettroencefalogrammi dal tratto anomalo

in caso di pensieri o istinti suicidi (anche fra i famigliari)

se si è mai abusato di sostanze alcoliche o droghe

in caso di donne gravide o in fase di allattamento al seno

Metirosina

Metirosina

 

Si prescrive al fine di ridurre l’aumento di catecolamine associato ad alcuni tipi di tumore (in particolare al feocromocitoma che può svilupparsi nel surrene).

Trova inoltre utilizzo sia come trattamento preliminare ad interventi chirurgici che come trattamento a lungo termine dei sintomi associabili a questa forma tumorale.

 

Che cos’è la metirosina?

Essa inibisce la sintesi di sostanze dette catecolamine, la cui produzione aumenta in modo significativo in presenza di alcune forme tumorali. Il risultato è un comprimersi delle quantità di queste molecole presenti nell’organismo.

 

Come si assume la metirosina?

Si somministra via bocca.

 

Effetti collaterali della metirosina

Tra i suoi possibili effetti indesiderati è inclusa la sonnolenza.

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

ansia

stato di confusione

presenza di cristalli nelle urine

depressione

scariche di diarrea

difficoltà a parlare

disorientamento

bava alla bocca

stati di allucinazione

minzione dolorosa

gonfiore a braccia, gambe, caviglie o piedi

tremori

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima di assumerla è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato in particolare aloperidolo, fenotiazine e farmaci che possono indurre sonnolenza (medicinali contro l’insonnia o contro l’ansia e tranquillanti)

delle malattie e dei disturbi di salute di cui si soffre (o si sia sofferto nel pregresso)

se si bevono sostanze alcoliche

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

È importante far sapere a medici, chirurghi o dentisti dell’assunzione di metirosina.

Il trattamento può compromettere la capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi; tale effetto collaterale può essere aggravato dal consumo di alcol o da altri medicinali.

Metotrimeprazina

Metotrimeprazina

 

S’impiega nel trattamento delle psicosi (in particolare quelle associate alla schizofrenia e alla fase maniacale del disturbo bipolare)

Trova anche impiego nel trattamento dei disturbi del sonno, della nausea, dell’ansia o del vomito e del dolore.

 

Che cos’è la metotrimeprazina?

E’ un antipsicotico il cui effetto è principalmente riconducibile alla sua azione da antagonista dei recettori del neurotrasmettitore dopamina presenti nel cervello. Si crede altresì che ad entrare in gioco sia la sua capacità di legarsi ai recettori 5-HT2 della serotonina.

Esercita un effetto rilassante, calmante e antidolorifico.

 

Come si assume la metotrimeprazina?

Può somministrarsi via bocca, tramite iniezioni intramuscolari o infusioni direttamente in vena.

 

Effetti collaterali della metotrimeprazina

Può aumentare il livello di zuccheri nel sangue e quelli di prolattina. Può anche causare erezioni dolorose e prolungate, sindrome neurolettica maligna e discinesia tardiva. Infine, il suo utilizzo può essere associato a un prolungamento dell’intervallo QT e incrementare il rischio di colpo di calore nonchè la sensibilità della pelle alla luce solare.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

capogiri

sensazione di sonnolenza

stato di costipazione

fauci secche

appannamento della vista

minzione difficoltosa

aumento di peso corporeo

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

ittero

improvvisi dolore, gonfiore o arrossamenti

svenimenti

forti capogiri

sintomi convulsivi

scariche di diarrea persistenti

sangue o muco nelle feci

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

spasmi o rigidità a livello muscolare

tremori

stato di irrequietezza

espressione del volto simile a una maschera

perdita di bava dalla bocca

lividi e emorragie

sintomi di un’infezione in corso

senso di nausea, conati di vomito o perdita dell’appetito persistenti

dolori allo stomaco o a livello addominale

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima di assumerla è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, in particolare farmaci che possono prolungare l’intervallo QT (come dronedarone e pimozide) e medicinali che possono indurre sonnolenza (ad esempio gli antistaminici e i miorilassanti)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di disturbi del sangue, Parkinson, convulsioni, depressione grave del sistema nervoso centrale, malattie epatiche, feocromocitoma, glaucoma, problemi cardiaci e difficoltà di minzione

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

È importante far sapere a medici, chirurghi o dentisti dell’assunzione di metotrimeprazina.

Il trattamento può compromettere la capacità di guida e di manovra di macchinari pericolosi.

Mibefradil

Mibefradil

 

Si prescrive nel trattamento dell’ipertensione e delle malattie coronariche.

 

Che cos’è il Mibefradil?

E’ un calcio antagonista che blocca l’attività di alcuni canali attraverso cui il calcio può spostarsi a cavallo delle membrane cellulari.

 

Come si assume il Mibefradil?

Viene solitamente somministrato sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali del Mibefradil

Fra i suoi potenziali effetti indesiderati sono inclusi:

male alla testa

edema agli arti inferiori

rinite

dolore a livello addominale

sensazione di testa leggera

dispepsia

capogiri

stato di affaticamento

problemi uditivi

ipotensione

senso di nausea

conati di vomito

dolori a livello muscoloscheletrico

bradicardia

sincope

arrossamenti

stato d’ansia

sintomi depressivi

stato d’insonnia

congiuntivite

 

È importante rivolgersi subito un medico nel caso di reazioni allergiche

 

Comportamento e avvertenze

Prima di assumerlo è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o a qualsiasi alimento o sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato

delle patologie e dei problemi di salute di cui si soffre (o si è sofferto nel pregresso)

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Micofenolato

Micofenolato

 

Si utilizza al fine di ridurre il rischio di rigetto di organi trapiantati. Trova altresì impiego per curare la malattia di Crohn.

 

Che cos’è il micofenolato?

E’ un agente immunosoppressore che indebolisce il sistema immunitario, in modo tale che non attacchi gli organi trapiantati causandone il rigetto.

 

Come si assume il micofenolato?

Può essere somministrato sotto forma di capsule, compresse o sospensione liquida da assumere via bocca. La sua assunzione deve essere associata a quella di altri medicinali e in genere prevede 2 somministrazioni al dì, a stomaco vuoto (cioè un’ora prima o due ore dopo aver mangiato o bevuto).

 

Effetti collaterali del micofenolato?

Esso riduce la capacità dell’organismo di combattere le infezioni e aumenta il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva e di alcuni tipi di tumori.

Fra gli altri possibili effetti indesiderati sono inclusi:

stato di costipazione

dolore o gonfiore allo stomaco

senso di nausea

conati di vomito

stato di insonnia

dolori a schiena, muscoli o articolazioni

tremori incontrollabili

male alla testa

gas

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza, oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

scariche di diarrea

gonfiore a mani, braccia, piedi, caviglie o polpacci

difficoltà a respirare

battito accelerato

mancanza di energie

capogiri

svenimenti frequenti

pallore

feci scure o con sangue

vomito con sangue o che sembra caffè

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

Ne è controindicato l’impiego durante la gravidanza.

Eventuali antiacidi devono essere assunti almeno due ore prima o quattro ore dopo il farmaco.

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco (in particolare ai medicinali a base di acido micofenolico), ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare altri immunosoppressori, valaciclovir, carbone attivo, antibiotici, azatioprina, colestiramina, colestipolo, ganciclovir, probenecid, rifampicina, salicilati, sevelamer e valganciclovir)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di ulcere o altri disturbi gastrointestinali, tumori o malattie epatiche o renali, sindrome di Lesch-Nyhan, sindrome di Kelley-Seegmiller, anemia o neutropenia

se si soffre di fenilchetonuria

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Durante la cura non bisogna sottoporsi a vaccinazioni senza previo consulto medico.

Mitoxantrone

Mitoxantrone

 

Si prescrive, in combinazione con altri farmaci, per curare la leucemia acuta non linfoblastica ed alcune forme avanzate di tumore alla prostata. E’ impiegato altresì al fine di ridurre il numero di ricadute e i problemi fisici associati alla malattia in alcuni soggetti affetti da sclerosi multipla.

 

Che cos’è il mitoxantrone?

Il suo esatto meccanismo di azione non è noto; si ritiene che esso interferisca con la riproduzione e la crescita delle cellule e che ciò contribuisca a ridurre il numero di cellule tumorali presenti nell’organismo.

 

Come si assume il mitoxantrone?

Si somministra tramite infusione in vena.

 

Effetti collaterali del mitoxantrone

Il suo impiego può determinare una colorazione blu-verde delle urine e della sclera degli occhi. Può inoltre causare gravi problemi cardiaci (anche ad anni di distanza dalla sua somministrazione), ridurre le capacità dell’organismo di combattere le infezioni e abbassare il numero di piastrine. In alcuni individui la sua assunzione è stata associata alla comparsa di una forma di leucemia; questo rischio aumenta in caso di contestuale assunzione di altri farmaci citotossici.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

male alla schiena

stato di costipazione

tosse

scariche di diarrea

perdita o assottigliamento dei capelli

senso di nausea

dolore o fastidi allo stomaco

naso chiuso o che cola

senso di stanchezza

senso di affaticamento

calo dell’appetito

assenza delle mestruazioni

alterazione del ciclo mestruale

dolore alla bocca o vesciche

conati di vomito

stato di debolezza

 

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza, oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

stato di confusione

urine scure, rosa o con sangue

battito accelerato o irregolare

febbre, brividi, mal di gola o tosse persistente

minzione aumentata, ridotta o dolorosa

sbalzi d’umore o cambiamenti del comportamento

dolori, debolezza o crampi a livello muscolare

dolore, gonfiore, arrossamenti o cianosi al sito di iniezione

sintomi convulsivi

gravi infiammazione o dolore alla bocca

nausea, vomito, diarrea o mal di stomaco (forti o persistenti)

debolezza o stanchezza gravi o persistenti

fiato corto

improvviso e inspiegabile aumento di peso

gonfiore a mani, gambe o piedi

lividi o emorragie

cambiamenti alla pelle o alle unghie

problemi visivi

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

Può essere controindicato in presenza di alcune complicanze cardiaci.

Prima del trattamento è opportuno rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, in particolare trastuzumab, digossina, ciclosporina e idantoine

se si soffre (o si ha sofferto in pregresso) di anemia, disturbi della coagulazione, problemi al fegato o al cuore, gotta, emorragie, depressione del midollo osseo e infezioni

in caso di radioterapia o chemioterapia a livello del torace

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Durante la cura non bisogna sottoporsi a vaccini vivi.

Inoltre le donne in età fertile devono utilizzare efficaci metodi contraccettivi.

Moxifloxacina

Moxifloxacina

 

S’impiega nel trattamento di alcune infezioni batteriche.

 

Che cos’è la Moxifloxacina?

Questo farmaco uccide i batteri sensibili alla sua azione, inibendo gli enzimi topoisomerasi II e IV. Il primo è una molecola fondamentale per la trascrizione, la replicazione e la riparazione del DNA dei batteri; il secondo è coinvolto nei processi di divisione cellulare.

 

Come si assume la Moxifloxacina?

Viene somministrato sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali della Moxifloxacina

La sua prolungata assunzione può determinare una seconda infezione. Inoltre, in caso di diabete, è opportuno rammentare come questo antibiotico possa influenzare il livello di zucchero nel sangue.

Solo raramente la cura può avere effetti collaterali gravi, ad esempio a livello di fegato, sangue, muscoli ed articolazioni. Nello specifico il suo impiego è associato ad un aumento del rischio di problemi ai tendini (dolore, gonfiore, infiammazione e anche rottura) e può peggiorare la debolezza muscolare e le complicanze respiratorie associate alla miastenia gravis.

Infine, il farmaco può provocare effetti collaterali a livello dei nervi di braccia, mani, gambe o piedi, aumentare la sensibilità della pelle alla luce solare o scatenare la sindrome di Stevens-Johnson.

Fra gli altri possibili effetti indesiderati si possono includere:

scariche di diarrea

capogiri

male alla testa

senso di nausea

 

È importante contattare subito un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare o deglutire

febbre, brividi, tosse o mal di gola persistente

stati di allucinazione

problemi uditivi

problemi a livello tendineo o articolare

ustioni solari

desquamazione o epidermide gonfia o arrossata

problemi psicologici o sbalzi d’umore

debolezza o dolori a livello muscolare

incubi notturni

sensazione di pesantezza o oppressione al petto o alla gola

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

raucedine insolita

sangue nelle feci

dolore al torace

minzione ridotta

svenimenti

battito accelerato, rallentato o irregolare

fiato corto o altri problemi respiratori

dolori o crampi a livello muscolare

istinti al suicidio

sintomi di iperglicemia o ipoglicemia

diarrea grave o persistente

mal di testa, capogiri o sensazione di testa leggera, forti o persistenti

problemi epatici

tremori

stato d’insonnia

difficoltà a deambulare

lividi o emorragie

gonfiore o aumento di peso corporeo

insolite stanchezza o debolezza

perdite vaginali, prurito o cattivo odore

problemi visivi

macchie bianche in gola

 

Avvertenze

Può esserne controindicato l’impiego in presenza di miastenia gravis, di assunzione di farmaci antiaritmici, di alcuni problemi cardiaci o di bassi livelli di potassio nel sangue,.

La cura può compromettere le capacità di guida e di manovra di macchinari pericolosi; tale effetto collaterale può essere aggravato dall’alcol e da alcuni medicinali.

Prima di assumere il farmaco è opportuno informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti per il passato (in particolare farmaci che aumentano il rischio di prolungamento dell’intervallo QT, insulina o antidiabetici orali, warfarin, Fans, corticosteoroidi, antiaritmici, cisapride, diuretici, eritromicina, antidepressivi triciclici o altri psicofarmaci)

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di infezioni gastriche, problemi epatici, cerebrali o al sistema nervoso, aumento della pressione nel cervello, problemi ai tendini o alle articolazioni, artrite reumatoide, malattie renali o riduzione della funzionalità dei reni, Alzheimer, problemi ai vasi sanguigni cerebrali, diarrea, diabete o iperglicemia, ipoglicemia, convulsioni, pelle ipersensibile al sole, bassi livelli di potassio nel sangue, battito cardiaco irregolare (anche in caso di storia familiare) o altri problemi al cuore

in caso di pregresso infarto

in caso di trapianto di rene, cuore o polmone

se si svolge un’intensa attività fisica

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Durante la cura è importante evitare di sottoporsi ad alcuni tipi vaccini vivi.

Moxonidina

Moxonidina

 

Si prescrive nel trattamento dell’ipertensione.

 

Che cos’è la Moxonidina?

Agisce rilassando i muscoli presenti nella parete dei vasi sanguigni, promuovendo la loro dilatazione: il risultato che ne deriva è la riduzione della pressione sanguigna.

 

Come si assume la Moxonidina?

Si assume via bocca sotto forma di compresse da deglutire con dell’acqua.

 

Effetti collaterali della Moxonidina

Fra gli effetti indesiderati più comunemente associabili alla cura a base di moxonidina sono inclusi:

fauci secche

sensazione di sonnolenza

problemi allo stomaco

mal di testa

male alla schiena

stato di insonnia

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà respirare o deglutire

sensazione di pesantezza o oppressione al petto o alla gola

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

 

Avvertenze

Il consumo di bevande alcoliche può aumentare gli effetti indesiderati della moxonidina.

Prima di assumere il farmaco è opportuno informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di disturbi renali, cardiaci o angina

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

È inoltre sempre importante far sapere medici, chirurghi e dentisti che si sta assumendo questo farmaco.

Oxibato sodico

Oxibato sodico

 

S’impiega per trattare la cataplessia e per contenere il senso di sonnolenza diurna in chi soffre di narcolessia.

 

Che cos’è l’Oxibato sodico?

Si tratta di un agente depressivo del sistema nervoso centrale.

 

Come si assume l’Oxibato sodico?

Viene solitamente somministrato per via orale. L’assunzione deve avvenire a stomaco vuoto – almeno 2 ore dopo un pasto – preferibilmente quando si è già coricati. L’azione può difatti essere molto rapida. Dopo la prima dose ne deve essere assunta una seconda, tra le due ore e mezza e quattro ore più tardi.

 

Effetti collaterali dell’Oxibato sodico

Il suo improprio impiego può causare convulsioni, problemi respiratori, perdita di coscienza e addirittura decessi.

Se utilizzato correttamente può comunque rallentare o bloccare la respirazione. Può altresì essere associato ad effetti indesiderati come:

capogiri

tremori vari

bagnare il letto

senso di nausea

conati di vomito

scariche di diarrea

 

È importante rivolgersi immediatamente ad un medico in caso di:

rash

prurito

sintomi depressivi

stato di agitazione

pensieri insoliti o spiacevoli

istinti suicidi

gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola

difficoltà a respirare o deglutire

senso di pesantezza o oppressione al petto

allucinazioni

grave confusione

sintomi convulsivi

sonnambulismo

strani comportamenti notturni

 

Avvertenze

Nel corso della cura con oxibato sodico non bisogna assumere alcolici o medicinali per dormire poichè la combinazione potrebbe essere letale.

È inoltre raccomandabile evitare medicinali che possono causare sonnolenza o rallentare la frequenza del respiro (ad esempio farmaci contro le allergie, miorilassanti, narcotici, anticonvulsivanti o psicofarmaci).

E’ infine sconsigliato a chi soffre di carenza di succinico semialdeide deidrogenasi; in caso di malattie cardiache, ipertensione o disturbi renali durante la cura potrebbe invece essere necessario seguire una dieta a basso contenuto di sale.

Prima di impiegarla è sempre importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare divalproex sodico, miorilassanti, anticonvulsivanti, medicinali contro le allergie, narcotici, sedativi e psicofarmaci)

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di disturbi cardiaci, pressione alta, depressione o malattie psichiatriche, problemi respiratori, apnee del sonno, malattie renali o epatiche

se si russa

se si ha un pregresso di alcolismo o di abuso di droghe

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Il suo impiego non deve essere mai interrotto improvvisamente o senza previo consulto medico.

È un farmaco che può causare dipendenza.

Oximetolone

Oximetolone

 

S’impiega in particolar modo per trattare alcune forme di anemia.

 

Che cos’è l’oximetolone?

E’ un androgeno che agisce aumentando la produzione di eritropoietina (sostanza che – a sua volta – porta a un aumento della produzione di globuli rossi).

 

Come si assume l’oximetolone?

Si somministra via bocca, sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali dell’oximetolone

Può interagire con la glicemia e con alcuni test di laboratorio, inclusi quelli per valutare il funzionamento della tiroide. In alcune circostanze può altresì influenzare il tasso di crescita di bambini e adolescenti.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

calvizie

alterazioni del desiderio sessuale

generale malessere fisico

mal di testa

strane sensazioni epidermiche

acne

stato d’ansia

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

noduli o dolore

gonfiore a braccia o gambe

stato d’insonnia

difficoltà di minzione

lividi o emorragie

conati di vomito

aumento di peso corporeo

ittero

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

ingrossamento delle mammelle

alterazioni del ciclo mestruale

cambiamenti al colore della pelle

voce più profonda

erezioni frequenti o persistenti

raucedine

sbalzi d’umore o problemi del comportamento

irsutismo

senso di nausea

 

Controindicazioni e avvertenze

Ne è controindicato l’utilizzo durante la gravidanza, in presenza di tumori alla prostata o alla mammella ed in caso di gravi problemi renali o epatici.

Prima di assumerlo è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, citando in particolare insulina, anticoagulanti, carbamazepina e oxifenbutazone

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di diabete, elevati livelli di calcio nel sangue, ipertrofia prostatica, problemi cardiaci, renali o epatici

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Paliperidone

Paliperidone

 

Viene utilizzato per il trattamento della schizofrenia e del disturbo schizoaffettivo.

 

Che cos’è il paliperidone?

E’ un antipsicotico atipico il cui esatto meccanismo di funzionamento non è noto; si ritiene comunque che influenzi alcune molecole a livello cerebrale.

 

Come si assume il paliperidone?

Può essere somministrato vi a bocca o mediante iniezioni intramuscolari.

 

Effetti collaterali del paliperidone

Può aumentare il rischio di colpi di calore, di aumento di peso, di sindrome neurolettica maligna, di movimenti muscolari incontrollati, di erezioni dolorose o prolungate. Può altresì alzare la glicemia e i livelli di prolattina nel sangue nonchè ridurre le capacità dell’organismo di combattere le infezioni. Nei soggetti anziani affetti da demenza aumenta anche il rischio di ictus.

 

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

sensazione di testa leggera

lieve dolore, gonfiore o arrossamento al sito di iniezione

lievi fastidi o dolori allo stomaco

stato di debolezza

costipazione

scariche di diarrea

capogiri

senso di nausea

irrequietezza

stato di insonnia

conati di vomito

sensazione di sonnolenza

fauci secche

mal di testa

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza, oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

aumento della produzione della saliva o perdita di saliva dalla bocca

sudorazione in aumento

crampi, dolore, debolezza o rigidità a livello muscolare

nuovi sbalzi d’umore o del comportamento o peggioramento di quelli preesistenti

debolezza a un singolo lato del corpo

sintomi convulsivi

mal di stomaco o costipazione gravi o persistenti

capogiri, sonnolenza o mal di testa forti o persistenti

fiato corto

insolita raucedine

pensieri strani

cambiamenti nel comportamento

stato di confusione

minzione ridotta

svenimenti

battito rallentato, accelerato o irregolare

febbre, brividi o persistente mal di gola

difficoltà a parlare

istinti suicidi

gonfiore a mani, caviglie o piedi

tremori

emorragie o lividi

strani movimenti degli occhi

problemi visivi

difficoltà a concentrarsi

difficoltà a deglutire

difficoltà a urinare o a controllare la minzione

difficoltà a stare fermi, a camminare o a stare in piedi

incontrollati movimenti muscolari

 

Controindicazioni e avvertenze

Può essere controindicato in presenza di problemi ai reni o se si è affetti da battito cardiaco irregolare. Non deve essere inoltre assunto in combinazione con alcuni antiaritmici, alcuni antipsicotici, citalopram, metoclopramide, nilotinib, asenapina, alcuni antibiotici, tetrabenazina e qualsiasi farmaco che può causare un prolungamento dell’intervallo QT.

 

Prima dell’assunzione è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco (in particolare al risperidone), ad alimenti o ad altre sostanze.

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare lo stesso paliperdione, risperidone o altri antipsicotici).

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di discinesia tardiva, sindrome di Reye, diabete o iperglicemia, Parkinson, Alzheimer o altre forme di demenza, problemi all’esofago, potassio o magnesio bassi nel sangue, prolattina alta, tumori, ipovolemia, capogiri, svenimenti, convulsioni, problemi cardiaci o ai vasi sanguigni, globuli bianchi bassi, livelli ematici elevati di colesterolo o trigliceridi, pressione alta, problemi ai reni, al fegato o gastrointestinali, fibrosi cistica, aspirazione e sindrome neurolettica maligna

in caso di anomali elettrocardiogrammi

in presenza di rischio di cancro al seno

in caso di disidratazione

se si sta curando l’ipertensione

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

in caso di infarto

in caso di ictus o attacco ischemico transitorio

in caso di istinti suicidi

in caso di abuso o dipendenza da alcol

in caso di grave sovrappeso

in caso di anamnesi familiare con casi di diabete

Durante il trattamento è consigliabile assumere molti fluidi.

Il suo utilizzo può compromettere le capacità di guida e manovra di macchinari pericolosi; questo effetto può essere aggravato dal consumo di alcol e dall’assunzione di alcuni farmaci. Inoltre l’alcol, il caldo, l’attività fisica e la febbre possono aumentare i capogiri indotti da questo medicinale; per questo motivo è opportuno alzarsi con cautela – soprattutto al mattino – e sedersi ai primi segnali di comparsa di problemi di questo tipo.

È importante far sapere a medici, chirurghi e dentisti che si sta utilizzando questo farmaco.

Pancrelipasi

Pancrelipasi

 

S’impiega per migliorare la digestione nel caso di problemi al pancreas associati a malattie come la fibrosi cistica.

 

Che cos’è la pancrelipasi?

E’ una miscela di enzimi digestivi che aiuta l’organismo a digerire le proteine, l’amido e i grassi.

 

Come si assume la pancrelipasi?

Viene somministrata via bocca.

 

Effetti collaterali della pancrelipasi

Può aumentare il rischio di colonpatia fibrosa e di contrarre infezioni virali. Può altresì influenzare il livello di zucchero nel sangue.

 

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

lieve diarrea

senso di nausea

crampi o dolori allo stomaco

conati di vomito

stato di costipazione

meteorismo

 

È raccomandabile contattare subito un medico in caso di:

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

irritazione al cavo orale

articolazioni gonfie o dolenti

diarrea, feci molli o costipazione gravi o persistenti

vomito, nausea o mal di stomaco forti o insoliti

gonfiore allo stomaco

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima di assumere questo farmaco è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in pregresso

se si soffre (o si è sofferto in passato) di problemi al pancreas, allo stomaco o all’intestino, di gotta o di livelli elevati di acido urico, problemi renali, iperglicemia o diabete

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

in caso di difficoltà a deglutire capsule o compresse

in caso di interventi chirurgici

 

Paraldeide

Paraldeide

 

Viene utilizzata nel trattamento di alcune forme di convulsioni.

Può trovare anche impiego per curare l’alcolismo, disturbi psicologici e l’insonnia.

 

Che cos’è la paraldeide?

Il suo esatto meccanismo di azione non è noto ma si crede che possa deprimere l’attività del sistema nervoso centrale a più livelli.

 

Come si assume la paraldeide?

Può essere somministrata per via orale o rettale, oppure mediante iniezioni.

In caso di assunzione via bocca è possibile miscelare il farmaco con latte o succo di frutta freddo; in tal modo se ne migliorano sia odore che sapore nonchè si riducono possibili fastidi gastrici.

 

Effetti collaterali della paraldeide

Fra i suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

sensazione di sonnolenza

senso di nausea o conati di vomito

goffaggine o instabilità

capogiri

effetto hangover

dolori allo stomaco

alito sgradevole

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

tosse

arrossamenti, gonfiore o dolore al sito di iniezione

ittero

urine torbide

stato di confusione

minzione ridotta

respiro accelerato e profondo

tremori

nausea o vomito (forti o persistenti)

nervosismo, irrequietezza o irritabilità

fiato corto o respiro rallentato o difficoltoso

battito rallentato

forti crampi a livello addominale

forte stato di debolezza

 

Controindicazioni e avvertenze

Il farmaco non deve entrare in contatto con la plastica.

Prima di assumerla è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti per il passato, citando in particolare fospropofolo, ketorolac, disulfiram, ginkgo e medicinali che possono indurre sonnolenza (ad esempio antistaminici)

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di enfisema, asma, colite, bronchite o altri problemi polmonari cronici, malattie epatiche, gastroenterite o ulcere gastriche

in caso di abuso di alcol (anche in passato)

in caso di abuso o dipendenza da alcolici (anche in passato)

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

La cura non deve essere mai interrotta improvvisamente.

Una volta sospeso il trattamento col consenso del medico, è importante contattarlo in caso di:

senso di nausea e conati di vomito

crampi allo stomaco

tremori

sintomi convulsivi

stati di allucinazione

aumento della sudorazione

crampi a livello muscolare

 

È importante far sapere a medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di paraldeide.

L’assunzione del farmaco può compromettere le capacità di guida e di manovra di macchinari pericolosi.

Penicillamina

Penicillamina

 

Si utilizza nel trattamento della malattia di Wilson, delle forme gravi di artrite reumatoide (che non hanno risposto agli altri trattamenti) e della cistinuria.

 

Che cos’è la penicillamina?

Essa esercita un’azione antinfiammatoria efficace contro l’artrite reumatoide. E’ altresì un agente chelante: rimuove cioè l’eccesso di rame e di cistina nell’organismo.

 

Come si assume la penicillamina?

Si assume via bocca, a stomaco vuoto (almeno 1 ora prima o 2 ore dopo i pasti). Nel caso si stia trattando la cistinuria, è necessario bere molto (anche durante la notte).

 

Effetti collaterali della penicillamina

Fra i suoi potenziali effetti collaterali sono inclusi:

scariche di diarrea

calo dell’appetito

lieve mal di stomaco

senso di nausea

conati di vomito

 

È importante rivolgersi immediatamente ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

tosse

urine scure

minzione difficoltosa

stato febbrile

senso di malessere generale

dolore a livello articolare

debolezza a livello muscolare

forte mal di stomaco

fiato corto

lesioni cutanee

male alla gola

feci scure

emorragie o lividi

sangue nelle urine

cute che brucia, prude, si desquama o arrossata

variazioni del gusto

brividi

gonfiore a piedi o gambe

problemi visivi

aumento di peso corporeo

respiro sibilante

 

Controindicazioni e avvertenze

Può essere controindicata a chi ha sofferto di anemia aplastica, di agranulocitosi (determinata dell’assunzione di penicillamina), di problemi renali, di sangue nelle urine o pemfigo. La cura è inoltre sconsigliata in caso di assunzione di terapie a base di oxifenbutazone, fenilbutazone, oro, farmaci antimalarici o citotossici.

Nel caso si sia in trattamento con antiacidi che contengono alluminio o magnesio, con ferro o con integratori vitaminici contenenti ferro è necessario assumerli almeno 2 ore prima o dopo la penicillamina.

Prima di utilizzarla è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco (in particolare alle penicilline), ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, citando in particolare sali d’oro, oxifenbutazone, fenilbutazone, antimalarici, farmaci citotossici, e digossina

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di anemia aplastica o bassi livelli di piastrine o di globuli bianchi, di sindrome di Goodpasture o miastenia gravis

in caso di programmati interventi chirurgici

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

È sempre necessario informare medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di penicillamina.

Il trattamento può richiedere da 1 a 3 mesi prima di manifestare la sua efficacia.

Pentossifillina

Pentossifillina

 

S’impiega nel trattamento della claudicatio intermittens. Scopo della cura è ridurre dolore, crampi, intorpidimenti e debolezza a braccia o gambe associabili a questo disturbo.

 

Che cos’è la pentossifillina?

Essa esplica la sua azione aumentando la flessibilità dei globuli rossi; in tal modo migliora il flusso del sangue.

 

Come si assume la pentossifillina?

Si somministra per via orale, a stomaco pieno.

 

Effetti collaterali della pentossifillina

Fra i suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

arrossamenti

gas

stato d’indigestione

senso di nausea

fastidi allo stomaco

conati di vomito

eruttazioni

gonfiori

capogiri

 

È importante rivolgersi immediatamente ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza, oppressione o dolore al petto

male allo stomaco

emorragie o lividi

stanchezza o debolezza

ittero

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

problemi visivi

svenimenti

battito irregolare

capogiri o sensazione di testa leggera forti o peristsenti

 

Controindicazioni e avvertenze

E’ controindicata in caso di recenti emorragie cerebrali o nell’occhio.

Prima di assumerla è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze, in particolare alle metilxantine

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare farmaci per la pressione alta, antipiastrinici, ciprofloxacina, fluvoxamina, anticoagulanti e teofillina)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di ulcere gastrointestinali, pressione alta, disturbi epatici o renali, problemi ai vasi sanguigni o al cuore, emorragie cerebrali o nell’occhio

in caso di recenti interventi chirurgici

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Il trattamento può richiedere dalle 2 alle 4 settimane prima di apportare benefici tangibili e fino a 8 settimane per produrre il massimo risultato.

È importante far sapere a medici, chirurghi e dentisti che si sta assumendo pentossifillina.

Perampanel

Perampanel

 

E’ impiegato nella cura delle convulsioni, a insorgenza parziale, associate ad alcune forme di epilessia.

 

Che cos’è il perampanel?

E’ un anticonvulsivante il cui esatto meccanismo d’azione non è ancora stato chiarito; si ritiene comunque che rallenti gli impulsi nervosi anomali nel cervello.

 

Come si assume il perampanel?

Si somministra per via orale.

 

Effetti collaterali del perampanel

Può ridurre l’efficacia dei contraccettivi ormonali. Può altresì ingenerare istinti suicidi – soprattutto in individui predisposti – e aumentare il rischio di cadute.

 

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

senso di nausea

sensazione di stanchezza

aumento di peso corporeo

capogiri

sensazione di sonnolenza

sensazione di testa leggera

 

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

sonnolenza, stanchezza o debolezza gravi o persistenti

fiato corto

problemi del linguaggio

istinti suicidi

gonfiore a mani, caviglie o piedi

stato d’insonnia

problemi visivi

stato di confusione

riduzione a livello coordinativo o perdita dell’equilibrio

problemi di memoria

sbalzi d’umore o del comportamento nuovi o in peggioramento

comparsa di nuove convulsioni o peggioramento di quelle preesistenti

 

Controindicazioni e avvertenze

E’ sconsigliato in caso di in caso di dialisi, di gravi problemi epatici o renali e se si è in trattamento con rifampicina o iperico.

 

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare carbamazepina, rifampicina, iperico, idantoine, oxcarbazepina, fenobarbital, primidone o contraccettivi ormonali)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di problemi renali o epatici, disturbi dell’umore o del comportamento

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

in caso di istinti suicidi

in caso di abuso o dipendenza da alcol o da altre sostanze

 

La cura non deve essere mai interrotta improvvisamente, pena il rischio della comparsa di convulsioni.

L’assunzione del farmaco può compromettere le capacità di guida e di manovra di macchinari pericolosi; tale effetto può essere aggravato dall’assunzione di alcol o di altri medicinali.

Perfenazina

Perfenazina

 

Viene principalmente impiegata per trattare la schizofrenia.

Trova altresì utilizzo in caso di gravi forme di nausea o vomito.

 

Che cos’è la Perfenazina?

Il suo esatto meccanismo di funzionamento non è noto.

 

Come si assume la Perfenazina?

Di solito si somministra via bocca, indipendentemente dai pasti. In caso di irritazione gastrica, potrebbe essere però consigliabile assumerla a stomaco pieno.

In taluni casi può essere somministrata anche a mezzo di iniezioni intramuscolari.

 

Effetti collaterali della Perfenazina

Può abbassare le capacità di combattere le infezioni e aumentare la sensibilità della pelle alla luce solare. Può altresì aumentare i livelli di prolattina, influenzare i livelli di zuccheri nel sangue, interferire con alcuni esami di laboratorio, causare la cosiddetta sindrome neurolettica maligna, scatenare movimenti muscolari incontrollati e, in caso di surriscaldamento, facilitare l’insorgenza di un colpo di calore.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

pupille dilatate

mal di testa

calo dell’appetito

senso di nausea

conati di vomito

naso chiuso

nervosismo

capogiri

sensazione di sonnolenza

costipazione

scariche di diarrea

fauci secche

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

prurito

gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola

difficoltà a respirare o deglutire

capogiri, sonnolenza o mal di testa gravi o persistenti

difficoltà a deambulare

stato d’insonnia

muscoli rigidi

fiato corto o vomito improvvisi

gonfiore a mani, piedi o caviglie

infezioni

problemi epatici

tremori

tic

difficoltà a urinare

difficoltà a controllare i movimenti a livello muscolare

lividi o emorragie

strani movimenti degli occhi o difficoltà a muoverli

insolite o eccessive sudorazioni

insolite stanchezza o debolezza

pallore

problemi visivi

senso di pesantezza, oppressione al petto o alla gola

raucedine insolita

respiro sibilante

dolore a livello toracico

stato confusionale

difficoltà coordinative

bava dalla bocca

svenimenti

battito accelerato, irregolare o rallentato

volto come fosse una maschera

spasmi muscolari a collo o schiena

debolezza a livello muscolare

problemi psicologici o sbalzi d’umore nuovi o in peggioramento

intorpidimento a gambe o braccia

erezioni prolungate o dolorose

stato d’irrequietezza

sintomi convulsivi

costipazione grave o persistente

 

Avvertenze

Il suo impiego può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può essere aggravato dall’assunzione di alcol o dall’utilizzo di altri medicinali. Inoltre attività fisica, febbre, alcol e caldo possono aumentare i capogiri indotti dal farmaco; per questo motivo è opportuno prestare la massima attenzione quando ci si alza da posizione sdraiata o seduta, soprattutto al mattino.

La sua assunzione può essere controindicata in presenza di ridotta funzionalità del midollo osseo, se recentemente sono state assunte grandi quantità di alcol o medicinali che possono causare sonnolenza, alcuni danni al cervello o al fegato, di forti capogiri, malattie del sangue, e in caso di assunzione di, pergolide, terfenadina, astemizolo, cabergolina, cisapride, metoclopramide o tramadolo.

Prima di un trattamento con oxcarbazepina è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali (in particolare altre fenotiazine), ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

se si hanno avuto episodi di gravi reazioni (ad esempio ittero) in seguito all’assunzione di una fenotiazina

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare i medicinali che possono aumentare il rischio di prolungamento dell’intervallo QT e medicinali contro tumori, infezioni, infiammazioni, dolori, problemi cardiaci, pressione o colesterolo alti, battiti cardiaci irregolari, allergie, problemi di coagulazione, disturbi psicologici o dell’umore, nausea o vomito, Parkinson, convulsioni, problemi gastrointestinali o vescica iperattiva, coenzima Q10, aglio, ginsegng, gingko e iperico)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di problemi cardiaci o di pressione, disturbi del sangue o del midollo osseo, diabete, problemi epatici o renali, sindrome neurolettica maligna, discinesia tardiva, ipertrofia prostatica, alti livelli di prolattina, tumori, convulsioni, difficoltà di minzione, problemi comportamentali o psicologici, feocromocitoma, asma, infezioni o altri problemi polmonari, disturbi respiratori, glaucoma o aumento della pressione nell’occhio, Alzheimer o altre forme di demenza, Parkinson o sindorme di Reye

in caso di regolare esposizione a caldo estremo o a insetticidi

in caso di storia di alcolismo, se si bevono alcolici o se si è in astinenza da alcol

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

se si è a rischio glaucoma o di tumore al seno

se si è in condizioni di cattiva salute

Pramipexolo

Pramipexolo

 

S’impiega per trattare i sintomi del Parkinson e quelli della sindrome da gambe senza riposo.

 

Che cos’è il pramipexolo?

Esso interferisce con l’attività del neurotrasmettitore dopamina. Il suo esatto meccanismo di funzionamento, dal punto di vista scientifico, non è ancora noto ma si ritiene che il farmaco potrebbe potenziare il funzionamento di alcuni recettori presenti nel cervello.

 

Come si assume il pramipexolo?

Viene somministrato via bocca.

In caso di nausea, l’assunzione con del cibo potrebbe contenere questo fastidioso effetto collaterale.

 

Effetti collaterali del pramipexolo

Fra i suoi possibili effetti collaterali si possono includere:

mal di testa

calo dell’appetito

senso di nausea

naso chiuso

sensazione di stanchezza

disturbi del sonno

stato di debolezza

sogni insoliti

stato di costipazione

scariche di diarrea

capogiri

sensazione di sonnolenza

fauci secche

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

problemi di memoria

dolori, debolezza o sensibilità a livello muscolare

cambiamenti nell’aspetto di un neo o comparsa di nuove formazioni cutanee

problemi psicologici, sbalzi d’umore o problemi comportamentali

capogiri o sonnolenza forti o persistenti

fiato corto

improvvisa urgenza di dormire ad orari insoliti

improvviso calo di peso

gonfiore a mani, gambe o piedi

difficoltà a deglutire

tic

problemi visivi

rash

prurito

gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola

difficoltà a respirare

senso di pesantezza, oppressione o dolore al petto

pensieri insoliti

problemi di equilibrio

difficoltà a livello motorio

variazioni nella quantità di urina prodotta

urine scure

stato di confusione

problemi nella sfera sessuale

svenimenti

stati di allucinazione

 

Avvertenze

Il pramipexolo può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi; tale effetto collaterale può essere aggravato dal consumo di sostanze alcoliche o dall’assunzione di altri medicinali. Inoltre febbre, caldo, alcol ed attività fisica possono aumentare i capogiri indotti dal farmaco; per questo motivo è opportuno fare attenzione quando – soprattutto al mattino – ci si erge in piedi da posizione sdraiata o seduta.

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare metoclopramide, fenotiazine, cimetidina, butirrofenoni, tioxanteni e levodopa)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di capogiri o svenimenti alzandosi da posizione sdraiata o seduta, disturbi del sonno, difficoltà a controllare i muscoli, problemi renali, pressione bassa, problemi psicologici, disturbi dell’umore o problemi comportamentali (inclusi comportamenti compulsivi)

se si assumono sostanze alcoliche

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

 

È importante far sapere a medici, chirurghi e dentisti che è in corso un trattamento con pramipexolo.

Pravastatina

Pravastatina

 

E’ impiegata, a partire dagli 8 anni di età, per ridurre il rischio di ictus, infarto e altre complicazioni cardiovascolari in chi soffre di malattie coronariche o diabete o presenta altri fattori di rischio.

 

Che cos’è la Pravastatina?

Essa agisce riducendo i livelli di colesterolo “cattivo” (le cosiddette LDL) e di trigliceridi nel sangue. Promuove invece l’aumento del colesterolo “buono” (le cosiddette HDL).

 

Come si assume la Pravastatina?

Si somministra via bocca, in genere sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali della Pravastatina

Può raramente condurre alla perdita di massa muscolare e, di conseguenza, a scompenso renale.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

mal di testa

lievi dolori a livello muscolare

scariche di diarrea

lieve rash cutaneo

capogiri

 

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

aumento della sete o della minzione

fame

fauci secche

alito che sa di frutta

sensazione di sonnolenza

pelle secca

appannamento della vista

perdita di peso corporeo

gonfiore

aumento di peso

riduzione della minzione

senso di nausea

urine scure

feci pallide

ittero

dolore alla parte alta dello stomaco

prurito

calo dell’appetito

rash

prurito

gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione o dolore al petto

dolore, sensibilità o debolezza muscolare ingiustificati

stato di confusione

problemi di memoria

stato febbrile

insolita stanchezza

urine scure

 

Controindicazioni e avvertenze

Durante il trattamento con questo farmaco è necessario evitare il consumo di cibi ricchi di grassi o di colesterolo e praticare una regolare attività fisica. È inoltre opportuno evitare il consumo di alcolici – che, promuovendo un aumento dei trigliceridi, possono incrementare il rischio di danni al fegato – e quello di pompelmo e del suo succo.

In caso di terapia con colestiramina o colestipolo è consigliabile assumerli almeno un’ora dopo la pravastatina o 4 ore prima.

Prima di utilizzarla è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, in particolare altre statine, cimetidina e spironolattone

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di malattie epatiche o renali, diabete o problemi alla tiroide

se si bevono alcolici per più di due volte al giorno

in caso di gravidanza o allattamento

Prazepam

Prazepam

 

Si utilizza per alleviare ansia e nervosismo.

 

Che cos’è il prazepam?

E’ una benzodiazepina che riduce l’attività del sistema nervoso centrale.

 

Come si assume il prazepam?

Si somministra per via orale, sotto forma di compresse, capsule o gocce.

 

Effetti collaterali del prazepam

Fra i suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

problemi del sonno

incubi notturni

capogiri, sonnolenza, incoordinazione o instabilità

mal di testa

senso di nausea

conati di vomito

 

È importante contattare immediatamente un medico in caso di:

rash

prurito

gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

irrequietezza

tremori

stanchezza o debolezza

stato di confusione

sintomi depressivi

sensazione di svenimento o di testa leggera

sbalzi d’umore, eccitabilità o aggressività

difficoltà motorie

crampi muscolari

 

Avvertenze

Il suo utilizzo può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può essere aggravato dall’alcol o dall’assunzione di altri farmaci.

Prima di assumere prazepam è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali (in particolare ad altre benzodiazepine), ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti per il passsato, in particolare farmaci contro ansia, insonnia, depressione o problemi psichiatrici, antifungini, farmaci contro HIV o AIDS, nicardipina, antidolorifici, probenecid, rifampicina, rifapentina, rifabutina o altri antibiotici, bosentan, cimetidina, disulfiram, ormoni femminili, kava, melatonina, iperico, valeriana, imatinib, isoniazide, medicinali contro raffreddori, febbre da fieno, allergie, pressione alta o problemi al battito cardiaco, anticonvulsivanti, teofillina, zafirlukast e zileuton

se si soffre (o si è sofferto in passato) di abuso di alcol o droghe, Parkinson, porfiria, fiato corto, russamento, pensieri suicidi, depressione o psicosi, malattie renali, epatiche o polmonari, difficoltà respiratorie o miastenia gravis

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

È sempre importante far sapere medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di prazepam.