Cumino dei prati

Cumino dei prati

 

Che cos’è il cumino dei prati?

Il cumino dei prati (Carum carvi) è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Umbrelliferae. Il cumino dei prati è una fonte di oli essenziali e i suoi semi vengono impiegati come spezia.

 

Che proprietà nutrizionali ha il cumino dei prati?

100 g di cumino dei prati apportano:

333 calorie (circa)

9,87 g di acqua

19,77 g di proteine

14,59 g di lipidi, tra cui 0,620 g di acidi grassi saturi, 7,125 g di acidi grassi monoinsaturi e 3,272 g di acidi grassi polinsaturi

49,90 g di carboidrati, tra cui 0,64 g di zuccheri e 38,0 g di fibre

363 UI di vitamina A

121,0 mg di vitamina C

3,606 mg di niacina

2,50 mg di vitamina E

0,383 mg di tiamina

0,379 mg di riboflavina

0,360 mg di vitamina B6

10 µg di folati

1.351 mg di potassio

689 mg di calcio

568 mg di fosforo

258 mg di magnesio

17 mg di sodio

16,23 mg di ferro

5,5 mg di zinco

1,300 mg di manganese

0,910 mg di rame

 

Possibili effetti collaterali del cumino dei prati

È possibile che l’assunzione di cumino dei prati interferisca con il consumo di litio, farmaci metabolizzati dal fegato, antidiabetici, diuretici, sedativi e altri medicinali. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

Stagionalità del cumino dei prati

Il cumino dei prati è disponibile sul mercato tutto l’anno.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Il cumino dei prati viene utilizzato nella medicina tradizionale come rimedio alla flatulenza, all’indigestione, alle coliche nei bambini, all’indolenzimento muscolare, al raffreddore, alla bronchite e alla sindrome del colon irritabile. Inoltre viene impiegato dall’industria farmaceutica come ingrediente per collutori. I suoi oli essenziali, infatti, hanno proprietà carminative e digestive. Inoltre si tratta di molecole dall’azione antiossidante che si vanno ad aggiungere agli altri antiossidanti presenti al suo interno. È possibile, quindi, che il cumino dei prati aiuti a proteggere l’organismo dalle conseguenze dello stress ossidativo.

Dal punto di vista nutrizionale rappresenta una fonte di fibre alleate della salute intestinale e di quella cardiometabolica, di rame e ferro richiesti per la produzione dei globuli rossi, di calcio, fosforo e magnesio alleati di ossa e denti e di potassio e grassi polinsaturi, preziosi per la salute cardiovascolare. Infine, il cumino dei prati fornisce vitamine e minerali che favoriscono il buon funzionamento del metabolismo.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Daikon

Daikon

 

Che cos’è il daikon?

Il daikon, chiamato anche ravanello cinese, giapponese o invernale, è una varietà di ravanello (Raphanus sativus var. longipinnatus) che ha origini nell’Asia dell’Est. Avendo un sapore più delicato rispetto a quello dei ravanelli, dal punto di vista culinario viene considerato un ortaggio più versatile.

Che proprietà nutrizionali ha il daikon?

100 g di daikon crudo apportano:

75 Calorie (circa)

94,62 g di acqua

0,60 g di proteine

0,10 g di lipidi, fra cui: 0,030 g di grassi saturi, 0,017 g di grassi monoinsaturi e 0,045 g di grassi polinsaturi

2,50 g di zuccheri

1,6 g di fibre

22 mg di vitamina C

7,31 mg di colina

0,200 mg di niacina

0,148 mg di acido pantotenico

0,089 mg di betaina

0,046 mg di vitamina B6

0,020 mg di tiamina

0,020 mg di riboflavina

28 µg di folati

0,3 µg di vitamina K

227 mg di potassio

27 mg di calcio

23 mg di fosforo

21 mg di sodio

16 mg di magnesio

0,40 mg di ferro

0,15 mg di zinco

0,118 mg di rame

0, 029 mg di manganese

0,71 µg di selenio

 

Possibili effetti collaterali del daikon

Non risulta che il consumo di daikon interferisca con l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità del daikon

Il daikon è un ortaggio tipico della stagione invernale.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Il consumo di daikon aiuta nella riduzione dei grassi saturi e del colesterolo introdotti con l’alimentazione. Ricco di fibre, questo alimento stimola la buona funzionalità dell’intestino, facilitando la sua regolarità e contribuendo a diminuire il rischio di cancro al colon. Le fibre possono anche contribuire al controllo sull’assorbimento di colesterolo e zuccheri. Il daikon, inoltre, rappresenta una fonte di sostanze antiossidanti (in particolare vitamina C e selenio), di vitamine del gruppo B (alleate del metabolismo e, nel caso dei folati, dello sviluppo del sistema nervoso durante la gravidanza), di potassio (alleato della salute cardiovascolare) e di rame. Quest’ultimo viene richiesto, insieme al ferro, per la produzione di globuli rossi e contribuisce, insieme alla vitamina C, a mantenere in salute i tessuti connettivi.

Il daikon può contenere delle molecole di origine vegetale chiamate goitrogeni che possono compromettere il buon funzionamento della tiroide.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Dentice

Dentice

 

Che cos’è il dentice?

Il dentice (Dentex dentex) è un pesce d’acqua salata che appartiene alla famiglia Sparidae. Tipico sia dei fondali rocciosi che di quelli sabbiosi, è particolarmente diffuso nel Mar Mediterraneo, ma si trova anche nell’Oceano Atlantico.

 

Che proprietà nutrizionali ha il dentice?

100 g di dentice crudo (parte commestibile) apportano:

100 Calorie (circa) suddivise in 66% di proteine, 31% di lipidi, 3% di carboidrati

76,87 g di acqua

20,51 g di proteine

1,34 g di lipidi, di cui: 0,285 g di grassi saturi, 0,251 g di grassi monoinsaturi, 0,459 g di grassi polinsaturi (fra cui 380 mg di omega 3 e 19 mg di omega 6)

37 mg di colesterolo

4,00 g di carboidrati

1,6 mg di vitamina C

0,96 mg di vitamina E

0,400 mg di vitamina B6

0,284 mg di niacina

0,046 mg di tiamina

0,003 mg di riboflavina

408 UI di vitamina D

106 UI di vitamina A

5 µg di folati

3 µg di vitamina B12

0,1 µg di vitamina K

417 mg di potassio

198 mg di fosforo

64 mg di sodio

32 mg di magnesio

32 mg di calcio

0,36 mg di zinco

0,18 mg di ferro

38,21 µg di selenio

 

Possibili effetti collaterali del dentice

Non si ha notifica di un’eventuale interazione tra il consumo di dentice e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità del dentice

Il dentice viene pescato tutto l’anno, ma il periodo migliore è quello che va da ottobre a marzo.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Il dentice ha delle caratteristiche nutrizionali che lo rendono un alleato della salute cardiovascolare: povero di grassi saturi, è una fonte di omega 3, lipidi considerati buoni per la salute di cuore e arterie; importante anche per il suo apporto di potassio, che è un minerale che contribuisce al controllo della frequenza cardiaca e della pressione, aiutando la riduzione del rischio cardiovascolare. Tuttavia, essendo purtroppo anche fonte di colesterolo, non è consigliabile consumarlo in quantità eccessive.

Tra le altre qualità positive del dentice si rileva il suo apporto di dosi apprezzabili di selenio (un contributo alle difese antiossidanti dell’organismo), fosforo (importante per la salute di ossa e denti), vitamina A (particolarmente importante per la vista e per il sistema immunitario), vitamine del gruppo B (fondamentali per diversi processi metabolici) e vitamina D (anch’essa importante per la salute delle ossa).

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Dragoncello

Dragoncello

 

Che cos’è il dragoncello?

Il dragoncello (Artemisia dracunculus sativa) è un’erba aromatica con probabili origini in Siberia, che appartiene alla famiglia delle Asteraceae.

 

Che proprietà nutrizionali ha il dragoncello?

Un cucchiaio di foglie di dragoncello essiccate (circa 1,8 g) apporta:

5 Calorie, circa

0,14 g di acqua

0,41 g di proteine

0,13 g di lipidi, fra cui 0,034 g di acidi grassi saturi, 0,009 g di acidi grassi monoinsaturi e 0,067 g di acidi grassi polinsaturi

0,90 g di carboidrati

0,1 g di fibre

76 UI di vitamina A

0,9 mg di vitamina C

0,161 mg di niacina

0,043 mg di vitamina B6

0,024 mg di riboflavina

0,005 mg di tiamina

5 µg di folati

1 mg di sodio

54 mg di potassio

21 mg di calcio

6 mg di magnesio

6 mg di fosforo

0,58 mg di ferro

0,143 mg di manganese

0,07 mg di zinco

0,012 mg di rame

Il dragoncello è una fonte di polifenoli, mentre il suo olio essenziale è una fonte di estragolo.

 

Possibili effetti collaterali del dragoncello

Non ci sono notifiche di eventuali interazioni tra l’assunzione di dragoncello e il consumo di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

Stagionalità del dragoncello

Il dragoncello è disponibile sul mercato tutto l’anno.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Il dragoncello viene impiegato in varie medicine tradizionali come stimolante dell’appetito e rimedio contro anoressia, dispesia, flatulenza e singhiozzo. I suoi infusi vengono invece utilizzati per contrastare l’insonnia e il suo olio essenziale è impiegato come anestetico locale e antisettico in ambito odontoiatrico.

Secondo gli studi scientifici sembra che i composti polifenolici presenti nel dragoncello contribuiscano a diminuire i livelli di zuccheri nel sangue. Inoltre quest’erba apporta una buona dose di antiossidanti e sembra che agisca come un anticoagulante; in virtù delle sue proprietà, considerando anche il suo apporto di potassio, il dragoncello può essere valutato come un potenziale alleato della salute cardiovascolare.

L’estragolo presente nell’olio essenziale di dragoncello può causare irritazioni alla pelle. Questa molecola e il suo metabolita potrebbero inoltre provocare tumori al fegato. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Durian o durione

Durian o durione

 

Che cos’è il durian?

Il durian (in italiano noto anche come “durione”) è il frutto del Durio zibethinus, specie della famiglia delle Malvaceae. Il durian è originario delle foreste del Brunei, dell’Indonesia e della Malesia, ed è noto per il suo sapore delizioso combinato, però, con un odore molto intenso e fastidioso.

 

Che proprietà nutrizionali ha il durian?

100 g di durian apportano:

147 Calorie, circa

1,47 g di proteine

5,33 g di lipidi

27,09 g di carboidrati

3,8 g di fibra

19,7 mg di vitamina C

1,074 mg di niacina

0,374 mg di tiamina

0,316 mg di piridossina

0,230 mg di acido pantotenico

0,200 mg di riboflavina

36 µg di folati

3,5 µg di vitamina K

44 UI di vitamina A

436 mg di potassio

39 mg di fosforo

30 mg di magnesio

6 mg di calcio

2 mg di sodio

0,43 mg di ferro

0,325 mg di manganese

0,28 mg di zinco

0,207 mg di rame

Il durian è fonte di alfa-carotene (6 µg in 100 g) e beta-carotene (23 µg in 100 g).

 

Possibili effetti collaterali del durian

Il durian può avere effetto sui livelli di zuccheri nel sangue e aumentare la pressione. In considerazione di questi rischi è bene consumarlo con cautela da parte di chi assume farmaci che possono influenzare la glicemia (in particolare l’insulina e gli ipoglicemizzanti orali) o la pressione sanguigna. Inoltre è possibile che il durian interferisca con antibiotici, farmaci per ridurre i lipidi nel sangue e alcol.

 

Stagionalità del durian

Il durian è disponibile nel periodo compreso tra giugno e agosto.

 

Possibili benefici e controindicazioni del durian

Il durian è ricco di fibre che agiscono come lassativo e che contribuiscono a proteggere il colon dall’azione di sostanze cancerogene. Inoltre, apporta una buona dose di antiossidanti (come la vitamina C, che contribuisce al buon funzionamento del sistema immunitario e a contrastare i radicali liberi) e di vitamine del gruppo B (fondamentali per garantire buone funzioni metaboliche). Tra i minerali che contiene ci sono il manganese, che è un cofattore per l’enzima antiossidante superossido dismutasi, e rame e ferro, che sono richiesti per la produzione dei globuli rossi. Il durian contiene anche il potassio che invece contribuisce alla protezione della salute cardiovascolare, esercitando un controllo sulla frequenza cardiaca e sulla pressione. Infine, nel durian sono presenti livelli elevati di triptofano, aminoacido essenziale utilizzato nella sintesi di serotonina e melatonina, molecole coinvolte, rispettivamente, nella regolazione dell’umore e in quella del sonno.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Erba cipollina

Erba cipollina

 

Che cos’è l’erba cipollina?

L’erba cipollina (Allium schoenoprasum) è una pianta aromatica che appartiene alla famiglia delle Liliaceae, al genere Allium e alla classe Lioliopsida. Si trova diffusa principalmente in Europa e nel Nord America; in Italia è presente soprattutto nelle Alpi e negli Appennini settentrionali.

 

Che proprietà nutrizionali ha l’erba cipollina?

100 g di erba cipollina apportano:

30 Calorie

90,65 g di acqua

14,31 g di proteine

0,73 g di lipidi

2,5 g di fibre

4,35 g di carboidrati

Fra le vitamine e i minerali, 100 g di erba cipollina apportano:

105 µg di folati

218 µg di vitamina A (retinolo equivalente)

3,86 mg di vitamina B1

0,37 mg di vitamina B2

0,13 mg di vitamina B6

0,07 mg di tiamina

0,11 mg di riboflavina

0,64 mg di niacina

58,1 mg di vitamina C

0,21 mg di vitamina E

212,7 µg di vitamina K

1,60 mg di ferro

92 mg di calcio

58 mg di fosforo

42 mg di magnesio

296 mg di potassio

3 mg di sodio

0,56 mg di zinco

 

Possibili effetti collaterali dell’erba cipollina

Non si hanno notifiche riguardo a eventuali interazioni tra l’assunzione di erba cipollina e il consumo di farmaci o di altre sostanze. È consigliabile chiedere informazioni al proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità dell’erba cipollina

La maturazione dell’erba cipollina si ha nel periodo tra aprile e maggio.

 

Possibili benefici e controindicazioni dell’erba cipollina

L’erba cipollina è un alimento ipocalorico, con pochi grassi ma molte vitamine e molti minerali. In particolare, ha un elevato contenuto di vitamina C, che in virtù delle sue proprietà antiossidanti, potenzia le difese immunitarie dell’organismo. L’alta quantità di potassio in essa contenuto, inoltre, contribuisce a mantenere sotto controllo la pressione sanguigna. La pianta è anche ricca di fibre, che favoriscono il funzionamento dell’intestino, contrastano la stitichezza e facilitano il regolare assorbimento di colesterolo e zuccheri, contribuendo a contrastare l’ipercolesterolemia e l’ipoglicemia. Nell’erba cipollina sono presenti anche folati, che stimolano il corretto sviluppo del sistema nervoso durante la gravidanza. Infine, contiene la vitamina K, che promuove una buona coagulazione del sangue.

Il consumo di erba cipollina non provoca, solitamente, effetti collaterali. Tuttavia, esiste la possibilità che provochi l’irritazione dello stomaco, se consumata in quantità eccessive.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Fagioli

Fagioli

 

Che cosa sono i fagioli?

I fagioli (Phaseolus vulgaris) sono i semi di una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Leguminose Papillionacee. Esistono moltissime tipologie di fagiolo: si suppone che siano più di 500. In Italia le varietà più comuni sono il fagiolo borlotto e il cannellino, consumate in tutto il territorio nazionale, nonostante vengano affiancate in molte cucine regionali da varietà di fagioli tipiche di alcune zone della penisola come i fagioli all’occhio, i fagioli neri, i fagioli zolfini (tipici della Toscana), i fagioli Lamon (che provengono dal Veneto).

 

Che proprietà nutrizionali hanno i fagioli?

100 grammi di fagioli cotti (bolliti in acqua distillata senza aggiunta di sale e scolati) apportano circa 102 Calorie, suddivise in 31% di proteine, 6% di lipidi, 63% di carboidrati

 

In particolare, 100 grammi di fagioli (bolliti in acqua distillata senza aggiunta di sale e scolati) contengono circa:

70 g di acqua

7,9 g di proteine

0,7 g di lipidi

17 g di carboidrati

14,4 g di amido

1,2 g di zuccheri solubili

7,8 g di fibra totale (fibra solubile 1,05 g e fibra insolubile 6.78 g)

2 mg di ferro

0,2 mg di zinco

1,4 µg di selenio

Possibili effetti collaterali dei fagioli

Non esistono a oggi testimonianze di condizioni in cui il consumo di fagioli potrebbe interferire con farmaci o altre sostanze.

Stagionalità dei fagioli

I fagioli freschi si raccolgono in estate, ma sono presenti nei supermercati durante tutto l’anno in quanto il loro consumo avviene anche previa essiccazione. I fagioli vengono inoltre venduti in barattolo, quindi utilizzati già lessati.

 

Possibili benefici e controindicazioni dei fagioli

Come tutti i legumi, i fagioli hanno diverse proprietà benefiche. Tra le caratteristiche principali la più considerevole è sicuramente il loro elevato contenuto di fibre, che favorisce il funzionamento dell’intestino e comporta un senso di sazietà. I fagioli contengono anche la lecitina che viene considerata un valido aiuto per contrastare l’eccesso di colesterolo nel sangue: l’azione di questa sostanza, infatti, consiste nello sciogliere i lipidi impedendone il deposito nel sangue. Alcuni studi sostengono che i fagioli potrebbero essere un valido aiuto contro l’aterosclerosi, ma questa proprietà deve essere ancora scientificamente convalidata. Inoltre nei fagioli sono contenute discrete quantità di calcio, fosforo, potassio e ferro, anche se i dati possono variare notevolmente da varietà a varietà. Infine, sembra che i baccelli di fagiolo abbiano proprietà diuretiche e antidiabetiche.

Non si ha nota di controindicazioni al loro consumo, eccetto casi di allergie specifici. Tuttavia, come nel caso di tutti gli altri legumi, è consigliabile non consumare troppi fagioli in caso di predisposizione a problemi intestinali, come la colite, che potrebbero peggiorare con l’assunzione di questo alimento.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Fagiolini

Fagiolini

 

Che cosa sono i fagiolini?

I fagiolini, chiamati anche cornetti, sono i baccelli non maturi del Phaseolus vulgaris, una specie che appartiene alla famiglia delle Fabaceae.

 

Che proprietà nutrizionali hanno i fagiolini?

100 g di fagiolini apportano:

31 Calorie

7,13 g di carboidrati

1,82 g di proteine

0,34 g di lipidi

3,4 g di fibre

16,3 mg di vitamina C

0,752 mg di niacina

0,105 mg di riboflavina

0,094 mg di acido pantotenico

0,084 mg di tiamina

0,074 mg di piridossina

690 UI di vitamina A

37 µg di folati

14,4 µg di vitamina K

209 mg di potassio

38 mg di fosforo

37 mg di calcio

25 mg di magnesio

6 mg di sodio

1,04 mg di ferro

0,24 mg di zinco

0,214 mg di manganese

In 100 g di fagiolini sono presenti 69 µg di alfa-carotene, 379 µg di beta-carotene e 640 µg di luteina e zeaxantina.

 

Possibili effetti collaterali dei fagiolini

Non si ha evidenza di possibili interazioni tra il consumo di fagiolini e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità dei fagiolini

In Italia i fagiolini sono disponibili nella stagione che inizia a maggio e termina a settembre.

 

Possibili benefici e controindicazioni dei fagiolini

Le fibre dei fagiolini promuovono la buona funzionalità dell’intestino e contribuiscono a proteggerlo da sostanze potenzialmente dannose, diminuendo così il rischio di cancro; è possibile, inoltre, che contribuiscano a ridurre l’assorbimento di colesterolo e zuccheri, aiutando così a tenere sotto controllo glicemia e colesterolemia.

Le vitamine A e C, luteina, zeaxantina e i caroteni contribuiscono a proteggere l’organismo dai radicali liberi e dalle specie reattive dell’ossigeno. In special modo la zeaxantina agisce nella retina, proteggendo dalla degenerazione maculare senile. Folati e vitamina B12 partecipano alla sintesi del DNA e alla divisione cellulare; inoltre i primi contribuiscono a ridurre il rischio di gravi alterazioni nello sviluppo del sistema nervoso del feto. Le altre vitamine del gruppo B contribuiscono invece ad assicurare il buon funzionamento del metabolismo, e la vitamina C favorisce buone difese contro gli agenti infettivi.

Fra i minerali contenuti, il potassio stimola la buona salute cardiovascolare e il manganese è un aiuto per il buon funzionamento delle armi antiossidanti dell’organismo.

I fagiolini rappresentano anche una fonte di acido ossalico, sostanza che può facilitare la formazione di calcoli.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Fasolari

Fasolari

 

Che cosa sono i fasolari?

I fasolari (Callista chione) sono molluschi che appartengono alla famiglia Veneridae. Simili alle vongole, sono caratterizzati da conchiglie color marrone chiaro con venature più scure. Si trovano nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico nord-orientale.

 

Che proprietà nutrizionali hanno i fasolari?

100 g di fasolari apportano:

52 Calorie, circa

8,5 g di proteine

1 g di carboidrati

0,47 g di lipidi, fra cui colesterolo

20,5 mg di magnesio

2,0 mg di ferro

1,25 mg di zinco

 

Possibili effetti collaterali dei fasolari

Non si ha evidenza di interazioni fra il consumo di fasolari e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità dei fasolari

È possibile trovare i fasolari sul mercato tutto l’anno.

 

Possibili benefici e controindicazioni dei fasolari

I fasolari sono considerati alimenti alleati della dieta, grazie al loro limitato apporto di calorie. Tuttavia, come gli altri molluschi, rappresentano una fonte di dosi non trascurabili di colesterolo: una molecola fondamentale per l’organismo, ma che, allo stesso tempo, può mettere in pericolo la salute cardiovascolare se assunta in quantità eccessive. È possibile, infatti, che il colesterolo si depositi nella parete delle arterie, prendendo parte così al fenomeno dell’aterosclerosi. Le placche aterosclerotiche che si possono formare rappresentano un ostacolo per il flusso del sangue e possono determinare la formazione di trombi con il rischio di insorgenza di eventi pericolosi come l’infarto e l’ictus. Per questo motivo è consigliabile non esagerare con il consumo di cibi ricchi di colesterolo, come i molluschi, e ricordare le Linee Guida per la Prevenzione dell’Aterosclerosi del Ministero della Salute secondo cui l’apporto quotidiano di colesterolo non dovrebbe superare i 300 mg nel caso degli adulti sani e i 200 mg nel caso di chi è già affetto da problemi cardiovascolari.

È altresì vero, tuttavia, che l’introduzione dei fasolari nell’alimentazione consente di rifornire l’organismo di proteine di qualità elevata e di minerali importanti per il metabolismo intracellulare ed extracellulare (in special modo magnesio), per il funzionamento della tiroide e la formazione di ossa e muscoli (lo zinco) e per evitare l’anemia (il ferro).

Il consumo di fasolari potrebbe provocare delle allergie.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Fave

Fave

 

Che cosa sono le fave?

Le fave sono i semi della Vicia faba, una specie che appartiene alla famiglia delle Fabaceae. Questi legumi hanno origine probabilmente in Asia Minore o in area mediterranea.

 

Che proprietà nutrizionali hanno le fave?

100 g di fave secche, sgusciate e crude, apportano 341 Calorie suddivise in 60% di carboidrati, 32% di proteine, 8% di lipidi

In particolare, in 100 g di fave secche, sgusciate e crude, si trovano:

11,3 g di acqua

27,2 g di proteine

4,9 g di zuccheri solubili

3 g di lipidi

7 g di fibre

4 mg di vitamina C

2,6 mg di niacina

0,5 mg di tiamina

0,28 mg di riboflavina

14,4 µg di vitamina A (retinolo equivalente)

420 mg di fosforo

90 mg di calcio

5 mg di ferro

Le fave inoltre rappresentano una fonte di folati, vitamina B6, vitamina K, rame, magnesio, manganese, selenio e zinco. Infine, nelle fave sono contenuti isoflavoni, steroli vegetali e L-dopa.

 

Possibili effetti collaterali delle fave

È possibile che le fave interagiscano con gli ossazolidinoni, come il linezolid. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità delle fave

In Italia le fave sono disponibili da maggio a luglio.

 

Possibili benefici e controindicazioni delle fave

Le fave contribuiscono a facilitare il buon funzionamento dell’intestino con il loro apporto di una buona quantità di fibre, che possono inoltre contribuire a contrastare malattie cardiovascolari e diabete controllando l’assorbimento intestinale di colesterolo e zuccheri, aiutando così a ridurre colesterolemia e glicemia. Le vitamine del gruppo B favoriscono il buon funzionamento del metabolismo, mentre la vitamina A e la vitamina C forniscono una protezione antiossidante. La vitamina C aiuta inoltre ad avere delle reazioni efficaci alle infezioni. Fra i minerali contenuti nelle fave, fosforo e calcio contribuiscono alla salute di ossa e denti, mentre il ferro è fondamentale per la produzione dei globuli rossi. Gli isoflavoni potrebbero aiutare a ridurre il rischio di cancro al seno, mentre i fitosteroli contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo. Infine, la L-dopa può favorire la buona salute del cervello e contribuire a prevenire disturbi associati a sue carenze, come il Parkinson.

Le fave sono proibite in condizioni di favismo e potrebbero essere controindicate a chi è predisposto ai calcoli.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Feijoa

Feijoa

 

Che cos’è la feijoa?

La feijoa è il frutto della Feijoa sellowiana, una specie che appartiene alla famiglia delle Myrtaceae nota anche come “guava ananas” e strettamente imparentata sia con la guava che con il pepe della Giamaica. Originaria dell’America del Sud, oggi la feijoa è molto diffusa in Brasile, Argentina, Bolivia e Nuova Zelanda.

 

Che proprietà nutrizionali ha la feijoa?

100 g di feijoa apportano circa 46 Calorie suddivise in 78% di carboidrati, 16% di lipidi, 6% di proteine

In particolare, 100 g di feijoa apportano:

0,98 g di proteine

0,6 g di lipidi

13 g di carboidrati

6,4 g di fibra

32,9 mg di vitamina C

0,295 mg di niacina

0,223 mg di acido pantotenico

0,16 mg di vitamina E

0,067 mg di piridossina

0,018 mg di riboflavina

0,006 mg di tiamina

23 µg di folati

3,5 µg di vitamina K

6 UI di vitamina A

172 mg di potassio

19 mg di fosforo

17 mg di calcio

9 mg di magnesio

3 mg di sodio

0,14 mg di ferro

0,084 mg di manganese

0,06 mg di zinco

0,036 mg di rame

La feijoa è fonte di beta-carotene (2 µg in 100 g), beta-criptoxantina (3 µg in 100 g), luteina e zeaxantina (27 µg in 100 g) e licopene (5 µg in 100 g).

 

Possibili effetti collaterali della feijoa

Non si ha nota di eventuali interazioni pericolose tra la feijoa e farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità della feijoa

A seconda del luogo d’origine, la feijoa è reperibile in periodi diversi. In Brasile è disponibile sul mercato nella stagione che va da marzo fino a luglio. In Nuova Zelanda è presente in commercio principalmente tra marzo e giugno.

 

Possibili benefici e controindicazioni della feijoa

La feijoa è una buona fonte di fibre che svolgono un’azione lassativa e che contribuiscono a proteggere il colon dalla comparsa di tumori. La sua vitamina C contribuisce a rafforzare le difese immunitarie e a contrastare i radicali liberi, mentre le vitamine del gruppo B facilitano il buon funzionamento del metabolismo. In generale, di questo frutto si apprezza il suo limitato apporto di calorie, l’assenza di colesterolo e la ricchezza di antiossidanti alleati della salute, come il licopene (la stessa molecola che conferisce al pomodoro il suo tipico colore rosso).

Non sembra che il consumo di feijoa comporti alcun pericolo per la salute umana.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Fico d’India

Fico d’India

 

Che cos’è il fico d’India?

Il fico d’India è il frutto di piante che appartengono alla famiglia delle Cactaceae.

I climi caldi e asciutti favoriscono la crescita delle piante appartenenti a questo genere. I frutti sono ricoperti da spine o, in alternativa, da setole; il loro colore può essere diverso sia nella buccia che nella polpa, che avvolge semi dalla forma discoidale, anch’essi di vari possibili colori.

 

Che proprietà nutrizionali ha il fico d’India?

100 g di fico d’India contengono 53 Calorie, il cui 92% si presenta sotto forma di carboidrati, che rappresentano il 50% circa della polpa e il 30% della buccia del frutto; per il resto, il 6% corrisponde a proteine e il 2% a lipidi. Più in particolare, 100 g di frutto corrispondono a:

83,2 g di acqua

0,8 g di proteine

0,1 g di lipidi

13 g di zuccheri solubili

5 g di fibre (di cui 0,13 g di fibra solubile e 4,87 g di fibra insolubile)

Per quanto riguarda, invece, i micronutrienti, il fico d’India è ricco di:

18 mg di vitamina C

10 µg di vitamina A (retinoli equivalenti),

0,4 mg di vitamina B3 o PP (niacina (vitamina B3)

0,04 mg di vitamina B2 (riboflavina)

0,02 mg di vitamina B1 (tiamina)

190 mg di potassio

30 mg di calcio

25 mg di fosforo

0,4 mg di ferro

Il fico d’India presenta, inoltre, tracce di vitamina C e 1 mg di sodio per ogni 100 g di frutto.

Il colore della polpa è determinato dalla presenza di composti betalainici; in particolare, la betanina conferisce una tonalità rosso-porpora mentre l’indicazantina determina una colorazione gialla. Al suo interno sono presenti biotioli, taurina, flavonoli, tocoferoli e carotenoidi. Nella buccia invece sono presenti calcio, ferro, potassio, magnese, magnesio, sodio e selenio; i semi contengono grandi quantità di fosforo e zinco e gli oli ottenuti da buccia e semi rappresentano una buona fonte di acidi grassi polinsaturi.

 

Possibili effetti collaterali del fico d’India

È possibile che il fico d’India potenzi l’effetto ipoglicemizzante esercitato da farmaci come la metformina, la gliburide, il rosiglitazone e l’acarbosio. Inoltre si ritiene possibile un aumento della diuresi nei pazienti soggetti a trattamento con diuretici come la furosemide e l’idroclorotiazide. Queste interazioni però non sono supportate da molte prove.

 

Possibili benefici del fico d’India

Il fusto viene impiegato a scopo medicinale, in particolare nel trattamento dell’ipercolesterolemia, nel controllo della pressione e contro:

acidità gastrica

ulcera

affaticamento

dispnea

glaucoma

problemi del fegato e per curare ferite

Alle pale sono state inoltre attribuite proprietà antinfiammatorie utili in caso di edema, artrosi, pertosse e per prevenire l’infezione di ferite.

 

Possibili controindicazioni del fico d’India

In commercio sono disponibili diversi prodotti a base di fico d’India, dai succhi alle capsule. Tuttavia, se ne sconsiglia l’assunzione durante la gravidanza e l’allattamento, in quanto la loro sicurezza non è convalidata da studi clinici. Più in generale, è consigliabile ricordare che il fico d’India può provocare reazioni da ipersensibilità, soprattutto sotto forma di dermatiti. È stato inoltre riportato almeno un caso di cheratocongiuntivite e alcuni di granuloma; questi ultimi sono stati provocati dal contatto con le spine.

 

Stagionalità del fico d’India

I fichi d’India sono tipicamente disponibili in settembre; i primi vengono raccolti alla fine di agosto, ma le specie più tardive arrivano anche a maturare a novembre.

Possono essere conservati a lungo in frigorifero, ma è altamente consigliabile consumarli il più presto possibile, dopo un massimo di 2 giorni al freddo.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Formaggio di alpeggio o di malga

Formaggio di alpeggio o di malga

 

Che cos’è il formaggio di malga?

I formaggi di alpeggio (o di malga) sono prodotti derivati dal latte munto da vacche allevate nelle malghe di montagna. Qui gli animali sviluppano la loro muscolatura e godono di una salute circolatoria e polmonare migliore; per questo dal loro latte si possono ottenere dei formaggi considerati particolarmente appetitosi.

I formaggi di alpeggio prodotti in Lombardia, Veneto e Friuli sono caratterizzati da quel tipico sentore di vegetali fermentati o leggermente fruttati e dal sapore amaro; fra questi formaggi sono inclusi per esempio l’Asiago, il Montasio, il Bitto e il Casera. Fontina e Gruviera sono invece esempi di formaggio di malga provenienti dalle alpi valdostane, svizzere e francesi; in essi manca, in genere, quel gusto dalle note amare tipico di altre varietà di formaggio di alpeggio.

I formaggi di malga venivano originariamente prodotti direttamente in alpeggio. Oggi in alcuni casi vengono trasportati nei locali per la stagionatura a valle circa 20 giorni dopo la mungitura del latte; in altri casi, invece, il formaggio viene prodotto direttamente a valle, nei caseifici che quotidianamente ricevono il latte proveniente da altri alpeggi.

 

Che proprietà nutrizionali ha il formaggio di alpeggio o di malga?

100 grammi di formaggio di alpeggio tipo Asiago apportano:

263 Calorie

54,8 g di acqua

21,3 g di lipidi

17,3 g di proteine

0,5 g di carboidrati

0,22 mg di vitamina E

202 μg di vitamina A

100 grammi di formaggio di alpeggio tipo Bitto apportano:

410 Calorie

31 g di lipidi

26 g di proteine

1-1,2 g di calcio

 

Possibili effetti collaterali dei formaggi di malga

I latticini non dovrebbero essere assunti insieme alla ciprofloxacina e alle tetracicline. Per questo motivo è consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Reperibilità dei formaggi di malga

In genere l’estate è la stagione in cui i formaggi di alpeggio vengono prodotti; in molti casi, però, se ne permette la produzione anche in inverno, quando le vacche sono ricoverate in stalla e vengono alimentate con il foraggio. Questo però ha delle conseguenze sulle caratteristiche del prodotto finale che risulta diverso.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Il formaggio di alpeggio conserva e offre tutti i benefici del latte, in special modo la qualità elevata di proteine e di minerali alleati della salute delle ossa (in particolare il calcio) in esso contenuti. Non bisogna però dimenticare che i formaggi sono fonti di grassi saturi, di colesterolo e di sodio.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Gallinella di mare

Gallinella di mare

 

Che cos’è la gallinella di mare?

La gallinella di mare (o capone, Chelidonichthys lucerna) è un pesce che appartiene alla famiglia Triglidae. Vive nell’Oceano Atlantico, nel Mare del Nord e nel Mar Mediterraneo. Solitamente è lunga 20-30 cm, ma può raggiungere anche dimensioni maggiori, fino a 75 cm per 6 kg di peso.

 

Che proprietà nutrizionali ha la gallinella di mare?

100 g di filetto di gallinella apportano 80 Calorie.

Dal punto di vista nutrizionale, la gallinella di mare è una fonte di:

proteine

grassi

potassio

fosforo

calcio

vitamina A

vitamina D

 

Possibili effetti collaterali della gallinella di mare

Non si ha evidenza di una possibile interferenza tra il consumo di gallinella di mare e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità della gallinella di mare

La pesca della gallinella di mare dura per tutto l’anno, ma si concentra in estate e in autunno. La riproduzione del pesce si verifica nel periodo compreso tra i mesi di dicembre e aprile e a fine giugno nel Mar Nero; nel Mediterraneo, invece, la riproduzione è più estesa. In estate vengono pescati esemplari giovani, che hanno carni dal gusto più delicato, mentre con l’avvicinarsi dell’inverno si catturano esemplari di taglia maggiore, meno gustose. Fra il pescato italiano gli esemplari provenienti dal Mare Adriatico sono noti per la loro carne, più morbida rispetto a quella di esemplari di altra provenienza.

 

Possibili benefici e controindicazioni della gallinella

Con il consumo di gallinella di mare è garantita l’assunzione di proteine di qualità elevata associate a pochi grassi (di qualità migliore rispetto ad altri grassi di origine animale), a minerali che aiutano a ridurre il rischio cardiovascolare (il potassio, che controlla la frequenza cardiaca e la pressione del sangue) e a proteggere la salute di ossa e denti (il calcio e il fosforo) e di vitamine. Fra queste ultime, la vitamina A è fondamentale per la crescita, per le funzioni riproduttive e per proteggere la salute del sistema immunitario. La vitamina D è invece importante per la salute delle ossa.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Gambero

Gambero

 

Che cos’è il gambero?

Il termine generico “gambero” indica una varietà di specie di crostacei, tra cui i gamberetti (fra cui sono ad esempio incluse specie appartenenti ai generi Alpheus e Crangon) e il gambero rosso (Aristeus antennatus, Aristaeomorpha foliacea e Aristaeopsis edwardsiana).

 

Che proprietà nutrizionali ha il gambero?

100 g di gamberi crudi (specie miste) apportano:

85 Calorie, circa

78,45 g di acqua

20,10 g di proteine

0,51 g di lipidi, fra cui: 0,101 g di grassi saturi, 0,086 g di grassi monoinsaturi, 0,152 g di grassi polinsaturi (fra cui 347 mg di omega 3 e 21 mg di omega 6), 0,004 g di grassi trans

161 mg di colesterolo

119 di sodio

264 mg di potassio

214 g di fosforo

64 mg di calcio

35 mg di magnesio

1,34 mg di zinco

0,52 mg di ferro

0,23 mg di rame

0,1 mg di vitamina B6

39,6 µg di selenio

1,53 µg di vitamina B12

80,9 mg di colina

2,6 mg di niacina

2,2 mg di vitamina C

1,4 mg di vitamina E

0,35 mg di acido pantotenico

225 UI di vitamina A

 

Possibili effetti collaterali del gambero

Non si ha evidenza di eventuali interazioni fra il consumo di gamberi e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità del gambero

La reperibilità dei gamberi cambia a seconda della specie. In Finlandia, per esempio, la stagione della pesca del gambero va da giugno a ottobre. In Italia, invece, i gamberetti rosa sono tipicamente disponibili in primavera (da marzo a giugno).

 

Possibili benefici e controindicazioni del gambero

L’introduzione dei gamberi nella propria alimentazione contribuisce a rifornire l’organismo di proteine di buona qualità, di nutrienti importanti per il buon funzionamento del metabolismo (in particolare vitamine del gruppo B e zinco), per la salute delle ossa e dei denti (calcio e fosforo), per il trasporto di ossigeno (il ferro) e per le difese antiossidanti (selenio). Essendo inoltre poveri di grassi saturi e fonti di omega 3 e potassio, i gamberi hanno caratteristiche che li rendono utili per la protezione della salute di cuore e arterie.

Purtroppo, però, i gamberi rappresentano delle fonti di notevoli quantità di colesterolo, nutriente fondamentale per l’organismo; il suo apporto deve però essere mantenuto entro certi limiti per evitare il rischio di aterosclerosi.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Giuggiole

Giuggiole

 

Che cosa sono le giuggiole?

Le giuggiole sono i frutti della Ziziphus jujuba, specie appartenente alla famiglia delle Rhamnaceae. Hanno origine in Cina, ma vengono coltivate anche in Corea, in Giappone e nel Medio Oriente.

 

Che proprietà nutrizionali hanno le giuggiole?

100 g di giuggiole fresche apportano:

79 Calorie, circa

1,2 g di proteine

0,20 g di lipidi

20,53 g di carboidrati

fibra alimentare

69 mg di vitamina C

0,900 mg di niacina

0,081 mg di piridossina

0,040 mg di riboflavina

0,020 mg di tiamina

40 UI di vitamina A

250 mg di potassio

23 mg di fosforo

21 mg di calcio

10 mg di magnesio

3 mg di sodio

0,48 mg di ferro

0,084 mg di manganese

0,073 mg di rame

0,05 mg di zinco

Le giuggiole sono fonti di tannini. In 100 grammi di frutto fresco sono presenti circa 3,2 mg di catechina e 1,3 mg di quercetina.

 

Possibili effetti collaterali delle giuggiole

È possibile che le giuggiole interferiscano con la venlafaxina, un farmaco antidepressivo.

 

Stagionalità delle giuggiole

L’albero delle giuggiole si riempie di frutti entro il mese di luglio.

 

Possibili benefici e controindicazioni delle giuggiole

Le giuggiole, essiccate o ridotte in polvere, vengono impiegate nella medicina tradizionale cinese per alleviare nervosismo, ansia e insonnia, prevenire le infezioni e migliorare le capacità digestive. Sicuramente questi frutti sono fonti di nutrienti essenziali per il corretto sviluppo e per il benessere generale dell’organismo. Le loro fibre contribuiscono a proteggere la salute intestinale; inoltre il loro consumo fornisce un apporto di vitamina C che corrisponde a un pieno di potere antiossidante. In più, la vitamina C è importante per la sintesi del collagene e contribuisce alla guarigione delle ferite. Il calcio è importante per la salute di ossa e denti, per la contrazione dei muscoli, per la coagulazione del sangue e per la trasmissione dell’impulso nervoso; il ferro è fondamentale per la produzione dei globuli rossi e le vitamine del gruppo B sono alleate del metabolismo. Infine, sono note le capacità antinfettive, antinfiammatorie e antiemorragiche dei tannini. Attenzione, però: rispetto ad altri frutti le giuggiole sono piuttosto caloriche.

Le giuggiole, anche nella loro variante disidratata, sono considerate alimenti generalmente sicuri.

 

Disclaimer

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Kefir

Kefir

 

Che cos’è il kefir?

Il kefir è una bevanda fermentata di origine caucasica. Si può ricavare partendo da una base di latte o di altri liquidi, aggiungendo fermenti lattici e lieviti.

 

Che proprietà nutrizionali ha il kefir?

100 grammi di kefir da latte a basso contenuto di grassi apportano:

41 Calorie

90,07 g di acqua

3,79 g di proteine

0,93 g di lipidi, fra cui 0,658 g di grassi saturi, 0,310 g di grassi monoinsaturi, 0,053 g di grassi polinsaturi e 0,037 g di grassi trans

5 mg di colesterolo

4,48 g di carboidrati disponibili

569 UI di vitamina A

0,2 mg di vitamina C

0,150 mg di niacina

0,135 mg di riboflavina

0,058 mg di vitamina B6

0,03 mg di tiamina

0,02 mg di vitamina E

13 µg di folati

1 µg di vitamina D (41 UI)

0,29 µg di vitamina B12

0,1 µg di vitamina K

164 mg di potassio

130 mg di calcio

105 mg di fosforo

40 mg di sodio

12 mg di magnesio

0,61 mg di zinco

0,04 mg di ferro

 

Il kefir può contenere alcol se viene ricavato da lieviti (in genere dallo 0,05 al 2%).

 

Possibili effetti collaterali del kefir

Potrebbe verificarsi un’interferenza tra il consumo di kefir a base di latte e l’assunzione della ciprofloxacina o delle tetracicline. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità del kefir

Il kefir è disponibile tutto l’anno.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Del kefir sono note soprattutto le sue proprietà rinfrescanti. Grazie alla fermentazione, poi, risulta essere un prodotto facilmente digeribile, capace di favorire la salute dell’intestino: contribuisce ad alleviare i sintomi intestinali, facilita la motilità intestinale, riduce la flatulenza e può essere d’aiuto per la salute della flora intestinale.

Dal punto di vista nutrizionale il kefir ricavato partendo da una base di latte rappresenta una fonte di proteine di buona qualità e dall’effetto saziante. Inoltre contiene una grande quantità di vitamine e minerali che contribuiscono a mantenere in salute il sistema immunitario, a stimolare il buon funzionamento del metabolismo e a proteggere la salute di ossa e denti. Infine, sembra che riesca a svolgere un’azione dall’effetto rilassante sul sistema nervoso; potrebbe dunque contribuire a contrastare problemi di insonnia e disturbi dell’umore, se assunto all’interno di una dieta varia, equilibrata e sana.

 

Disclaimer

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Lattuga gentile

Lattuga gentile

 

Che cos’è la lattuga gentile?

La lattuga gentile (o gentilina o canasta) è una varietà di lattuga, dal sapore dolce, che può essere consumata sia cruda sia cotta. È caratterizzata da un cespo aperto con foglie a margine increspato di consistenza piuttosto croccante, con colori che variano dal verde chiaro al rosso-viola. Il nome scientifico con cui viene indicata è Lactuca sativa var. secalina.

 

Che proprietà nutrizionali ha la lattuga gentile?

100 grammi di lattuga gentile apportano mediamente 21 Calorie, suddivise in 38% di proteine, 19% di lipidi e 43% di carboidrati

In particolare, 100 grammi di lattuga contengono:

94,3 g di acqua

1,8 g di proteine

0,4 g di lipidi

0 mg di colesterolo

2 g di carboidrati

1,5 g di fibre

9 mg di sodio

240 mg di potassio

0,8 mg di ferro

45 mg di calcio

31 mg di fosforo

0,05 mg di vitamina B1 o Tiamina

0,18 mg di vitamina B2 o Riboflavina

0,7 mg di vitamina B3 o Niacina (o vitamina PP)

229 µg di vitamina A retinolo eq.

6 mg di vitamina C

Acido folico (vitamina B9)

Vitamina K

 

Possibili effetti collaterali della lattuga gentile

Non si ha evidenza a oggi di eventuali interazioni tra il consumo di lattuga gentile e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità della lattuga gentile

La lattuga gentilina è disponibile per gran parte dell’anno; viene raccolta infatti nei mesi primaverili, estivi e autunnali.

Possibili benefici e controindicazioni

L’apporto di fibre (1,5 grammi ogni 100 grammi di prodotto) e acqua (94 grammi ogni 100 grammi di prodotto) rende la lattuga gentilina un alimento ideale per coloro che sono nella condizione di dover migliorare il transito intestinale. Il basso apporto energetico (20 Calorie ogni 100 grammi di prodotto consumato) la rende adatta anche a coloro che devono rispettare un regime alimentare a basso contenuto di calorie. Quando viene consumata cruda si può assaporare la consistenza croccante che la caratterizza e che aumenta, inoltre, il senso di sazietà.

La lattuga gentile è consigliata a chi soffre di ritenzione idrica per le sue proprietà diuretiche. La notevole quantità di acqua e di sali minerali la rendono un alimento rinfrescante e rimineralizzante (contiene soprattutto calcio, potassio e fosforo). Le buone quantità di vitamine in essa contenute svolgono molte funzioni importanti: la provitamina A è fondamentale per il benessere della pelle e la protezione della vista, la vitamina K rinforza le ossa e protegge il sistema nervoso perché partecipa allo sviluppo della guaina mielinica che ricopre i nervi, le vitamine del gruppo B di cui particolarmente buono è il contenuto di acido folico o vitamina B9 che è essenziale per il benessere dell’apparato cardiovascolare e molto importante in gravidanza per uno sviluppo ottimale del nascituro, e la vitamina C, che è un antiossidante in grado di contrastare l’invecchiamento delle cellule e l’aumento del colesterolo nel sangue.

Non si ha nota di controindicazioni al consumo di lattuga gentilina, a meno che non si soffra di allergia a questo ortaggio.

 

Disclaimer

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Luccio

Luccio

 

Che cos’è il luccio?

Il luccio (Esox lucius) è un pesce che appartiene alla famiglia delle Esocidae. Si tratta di una specie autoctona, diffusa nella maggior parte dell’Europa (in particolare nelle regioni settentrionali e nord-orientali).

 

Che proprietà nutrizionali ha il luccio?

100 g di luccio (parte edibile, a crudo) apportano 81 Calorie suddivise all’incirca in 93% di proteine e 7% di lipidi

In particolare, in 100 grammi di luccio sono presenti circa:

18,7 g di proteine

0,6 g di lipidi

0,1 g di zuccheri disponibili

39 mg di colesterolo

tracce di vitamina C

1,7 mg di niacina

0,09 mg di tiamina

0,07 mg di riboflavina

6 µg di vitamina A (retinolo equivalente)

250 mg di potassio

220 mg di fosforo

20 mg di calcio

63 mg di sodio

1,1 mg di ferro

 

Possibili effetti collaterali del luccio

Non si ha evidenza di possibili interferenze tra il consumo di luccio e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Possibili benefici e controindicazioni del luccio

Il luccio è un pesce che contiene una piccola quantità di acidi grassi saturi, un tipo di lipidi considerato pericoloso per la salute cardiovascolare: secondo le Linee Guida per la Prevenzione dell’Aterosclerosi del Ministero della Salute, infatti, non dovrebbe essere assunto in quantità superiori al 10% delle calorie introdotte quotidianamente con il cibo. Il luccio, inoltre, è una buona fonte di proteine di qualità elevata, di niacina e di minerali. Fra i minerali contenuti in questo pesce ci sono il potassio, che aiuta a controllare la frequenza cardiaca e la pressione, e il fosforo, che è molto importante per la salute di ossa e denti, ma anche di reni, muscoli e cuore, del metabolismo e della trasmissione dell’impulso nervoso.

Purtroppo, però, il consumo di luccio comporta anche un’assunzione di colesterolo non trascurabile, per cui è necessario tenerne conto per rispettare il limite di assunzione massima indicato dalle Linee Guida per la Prevenzione dell’Aterosclerosi (300 mg/die per gli adulti sani o 200 mg/die in presenza di problemi cardiovascolari).

 

Periodo di reperibilità del luccio

A seconda della Regione, i periodi in cui la pesca del luccio viene consentita sono diversi. In Lombardia è vietata dall’1 febbraio al 31 marzo, in Piemonte dal 15 febbraio al 15 marzo, in Veneto dall’1 gennaio al 31 marzo, in Trentino Alto Adige dal 15 febbraio al 15 marzo e in Emilia-Romagna dal 15 dicembre al 15 maggio.

 

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Lupini

Lupini

 

Che cosa sono i lupini?

I lupini sono i legumi prodotti dal Lupinus albus, una specie che appartiene alla famiglia delle Fabaceae. La pianta, nota fin dai tempi antichi, ha origine nei paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente. In Italia viene coltivata soprattutto in Calabria, Puglia, Lazio e Campania.

 

Che proprietà nutrizionali hanno i lupini?

100 g di lupini apportano circa 114 Calorie, suddivise in 58% di proteine, 23% di carboidrati, 19% di lipidi

In particolare, 100 g di lupini apportano:

6,4 g di proteine

2,4 g di lipidi

7,1 g di carboidrati

6 g di amido

5,5 mg di ferro

45 mg di calcio

100 mg di fosforo

0,1 mg di tiamina

0,01 mg di riboflavina

0,2 mg di niacina

 

Possibili effetti collaterali dei lupini

Non si ha evidenza di possibili interferenze tra il consumo di lupini e l’assunzione di farmaci o altre sostanze.

 

Stagionalità dei lupini

La semina dei lupini avviene in autunno, tra ottobre e novembre, ma la loro maturazione si ottiene nel periodo tra giugno e luglio.

 

Possibili benefici e controindicazioni dei lupini

I lupini sono consigliati per l’alimentazione di vegetariani e celiaci per l’elevato contenuto proteico e l’assenza di glutine. Anche coloro che sono affetti dal diabete potrebbero beneficiarne, in quanto sono caratterizzati da un basso indice glicemico. Inoltre, grazie ad alcune ricerche si è dimostrato che i lupini sono in grado di combattere l’accumulo di glucosio nel sangue. In virtù della presenza di steroli vegetali, questi legumi possono ridurre anche i livelli di colesterolo “cattivo” (Ldl). In più, possono venire utilizzati all’interno di un regime alimentare mirato a perdere peso: contribuiscono, infatti, a controllare il senso di fame e l’introito di cibo. Infine, contribuiscono a contrastare la stitichezza, rendendo più celere il transito intestinale del cibo.

Un consumo eccessivo di lupini può avere un effetto lassativo. Inoltre, questi alimenti non dovrebbero essere consumati da chi soffre di allergia ad arachidi, lenticchie e fagioli. Infine, è necessario prestare attenzione al loro sapore: se fosse molto amaro, potrebbe indicare che gli alcaloidi che vi sono presenti potrebbero non essere stati rimossi, quindi non bisogna mangiarli. L’ingestione potrebbe, quindi, causare una sorta di avvelenamento i cui sintomi sarebbero febbre, stati confusionali, vertigini e aumento della pressione sanguigna.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Maggiorana

Maggiorana

 

Che cos’è la maggiorana?

La maggiorana (Origanum majorana) è un’erba aromatica appartenente alla famiglia delle Labiatae.

 

Che proprietà nutrizionali ha la maggiorana?

Un cucchiaio di foglie di maggiorana essiccate (circa 1,7 g) apporta:

5 Calorie, circa

0,13 g di acqua

0,22 g di proteine

0,12 g di lipidi, fra cui 0,009 g di acidi grassi saturi, 0,016 g di acidi grassi monoinsaturi e 0,075 g di acidi grassi polinsaturi

1,03 g di carboidrati, fra cui 0,7 g di fibre e 0,07 g di zuccheri

137 UI di vitamina A

0,070 mg di niacina

0,9 mg di vitamina C

0,03 mg di vitamina E

0,020 mg di vitamina B6

0,015 mg di acido pantotenico

0,005 mg di riboflavina

0,005 mg di tiamina

10,6 µg di vitamina K

5 µg di folati

34 mg di calcio

26 mg di potassio

6 mg di magnesio

5 mg di fosforo

0,092 mg di manganese

1,41 mg di ferro

1 mg di sodio

0,06 mg di zinco

0,019 mg di rame

La maggiorana è una fonte di beta-carotene, beta-criptoxantina, luteina/zeaxantina e oli essenziali.

 

Possibili effetti collaterali della maggiorana

È possibile che il consumo di maggiorana interferisca con l’assunzione di litio. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità della maggiorana

Le foglie e le estremità fiorite della maggiorana vengono raccolte all’inizio della fioritura per poi essere essiccate. La maggiorana secca è disponibile sul mercato tutto l’anno.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Infusi a base di maggiorana contribuiscono a contrastare nausea e flatulenza e sembra che possano anche esercitare una leggera azione antisettica. In effetti, negli oli essenziali di quest’erba aromatica sono contenute delle molecole che in gran parte sembrano svolgere un’azione antibatterica. Inoltre eserciterebbero un’azione antinfiammatoria; in particolare, sembra che l’eugenolo possa ridurre l’attività dell’enzima cicloossigenasi e potrebbe quindi risultare utile contro disturbi come l’artrite reumatoide, l’artrosi e le malattie infiammatorie intestinali. In più contribuisce ad alleviare i dolori mestruali e la leucorrea.

La maggiorana è una buona fonte di antiossidanti e alleati del sistema immunitario, della salute cardiovascolare e di quella di ossa e denti. Infine, è una buona fonte di ferro.

La maggiorana viene considerata un alimento sicuro, se assunta in dosi non medicinali; tuttavia è importante prestare attenzione alla sua assunzione in caso di gravidanza o menorragia.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.